Longiano celebra Sante Pedrelli: il 26 aprile una tavola rotonda per onorare il poeta, sindacalista e intellettuale romagnolo

Si concludono sabato 26 aprile, nella prestigiosa Sala dell’Arengo del Castello Malatestiano, le celebrazioni per il centenario della nascita di Sante Pedrelli (1924–2024), poeta, sindaco e figura chiave del Novecento romagnolo. L’incontro – promosso dalla Fondazione Tito Balestra Onlus – inizierà alle ore 16.30 con una tavola rotonda che riunirà amici, studiosi e estimatori per un ritratto corale di un autore schivo ma fondamentale.

L’evento rappresenta l’epilogo di un anno dedicato al ricordo e alla valorizzazione della figura di Pedrelli, celebrato non solo per il suo impegno politico e sindacale, ma anche per una poesia essenziale, ironica e profondamente umana, capace di affrontare i temi universali del tempo, della memoria e della morte con asciutta intensità.

Dopo i saluti del Sindaco di Longiano Mauro Graziano, del Direttore della Fondazione Flaminio Balestra e del nipote Davide Pedrelli, prenderanno la parola:

  • Gianfranco Miro Gori, poeta, saggista e amico personale di Pedrelli,

  • Marco Marchi, poeta longianese che interpreterà una selezione di versi dell’autore,

  • Guido Pedrelli, scrittore, che ne tratteggerà l’impegno politico e umano.

Insieme, gli ospiti ricostruiranno i tratti distintivi di una personalità che ha saputo attraversare il secolo con rigore civile e voce poetica unica, incastonando la sua vicenda individuale nella storia della Romagna antifascista e della sinistra sindacale.

Nato a Longiano nel 1924, Sante Pedrelli esordì giovanissimo nel 1947 sulla rivista La Piè, per poi mantenere un lungo silenzio editoriale interrotto solo nel 1971 con Il Lettore di provincia. Figura appartata ma apprezzatissima, fu inserito nell’antologia Cento anni di poesia romagnola da Gianni Quondamatteo e Beppe Bellosi. La sua prima raccolta, L’udòur de vent (L’odore del vento), apparve solo nel 1993, seguita da quattro altri volumi che ne confermarono lo stile epigrammatico e l’ironia sottile.

“La parsimonia grafica di Pedrelli è stata il suo tratto distintivo – scriveva Nino Pedretti già nel 1973 –. Ma quel poco che mostrava era di grande bellezza”.

In occasione dell’evento, i partecipanti potranno visitare anche la prestigiosa collezione d’arte della Fondazione Balestra, tra le più rilevanti in Emilia-Romagna dedicate al Novecento.