Lotito: la contestazione è un danno per la Lazio, non per me

lotitoLa contestazione non lo sfiora, il presidente Lotito resta immobile e gela i tifosi. Non ci sarà nessun passo indietro, non ha intenzione di mollare. Nonostante l’iniziativa lanciata da Il Tempo per un’adunata del dialogo tra tifosi e dirigenza, il patron biancoceleste continua il suo solito monologo: «Io sono abituato a proiettarmi al futuro e, nonostante le persone che mi hanno sempre osteggiato, questa società ha un futuro certo. Soprattutto per la tifoseria sana. – si racconta Lotito al Processo del lunedì in onda su Raisport – Sono colpevole? Sì, di aver fatto il bene della società. Non ho mai venduto sogni e non lo farò, ho pensato alla solidità della Lazio che è diventata un punto di riferimento per l’innovazione nel calcio italiano. Lascerò la società a mio figlio non è un gesto di sfida, ma di continuità con il futuro». La Lazio non la vende, Lotito, ma se arrivasse l’offerta? «Non date retta alle voci, acquirenti seri non ce ne sono, ma anche se ci fossero non si potrebbero fare aumenti di capitale». Ma intanto la protesta dei tifosi biancocelesti non si placa: «Mi hanno contestato anche dopo la vittoria in Coppa Italia. Sono considerato un corpo estraneo, ma credo che il tifoso debba criticare solo se avremo un campionato deludente. Su certi comportamenti c’è una regia dietro, occupo degli spazi che possono non far piacere ad alcune persone. La mia indole mi porta al dialogo, non voglio fare il muro contro muro, ma sono irremovibile di fronte a posizioni strumentali. Non presentandosi allo stadio, i tifosi non hanno fatto un dispetto a Lotito, ma hanno arrecato un danno alla Lazio». Un colpo al cerchio e uno alla botte, il presidente torna a promettere un calciomercato scintillante, tanto per addolcire la pillola dell’amara contestazione: «Ho in tasca una lista di acquisti, ma non posso rivelarli, in questo momento non si può parlare di mercato. Acquisteremo in più reparti e parliamo di calciatori di alto livello. Tra questi un attaccante già conosciuto ai media (quasi un annuncio velato di Djordjevic, l’attaccante del Nantes così vicino alla Lazio, ndr). Ma non conta solo comprare, si deve portare avanti un progetto». Senza rinunciare certo al suo sogno proibito, lo stadio di proprietà: «Credo sia fondamentale, servirebbero tre anni per costruirlo, il problema sono le autorizzazioni. C’è una legge che non consente quel processo di valorizzazione della Lazio e la costruzione di una casa per i tifosi»

Intanto oggi alle 16 a Formello la ripresa degli allenamenti, la Lazio si lecca le ferite dopo la sconfitta con l’Atalanta. Deve rialzarsi, Edy Reja è infuriato con la squadra attesa dal faccia a faccia col tecnico. Che col Cagliari recupererà Ledesma dopo la distorsione al ginocchio ma perderà Candreva per un turno di squalifica. Dias dovrebbe farcela per il Milan, Postiga inizierà a correre in modo differenziato. Il portoghese non si è mai allenato in gruppo. Il Tempo

 

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