Lugo, finta emergenza informatica: truffata donna per 49mila euro, denunciato un 26enne

Ha creduto di salvare i propri risparmi da una minaccia digitale e invece è finita vittima di una truffa architettata con astuzia e sangue freddo. È quanto accaduto a Lugo, dove una donna si è vista sottrarre 49mila euro dopo essere stata convinta a trasferirli su un conto “sicuro” indicato da un sedicente operatore bancario. In realtà, si trattava di un truffatore campano di 26 anni, con precedenti alle spalle, ora denunciato grazie all’intervento tempestivo dei Carabinieri.

Il raggiro è iniziato con una telefonata, durante la quale l’uomo si è presentato con modi cortesi e rassicuranti, spacciandosi per un dipendente dell’istituto di credito presso cui la vittima aveva il conto. L’obiettivo dichiarato era proteggerla da presunte frodi informatiche in corso. Con questa scusa, è riuscito a convincerla che fosse necessario spostare con urgenza i fondi presenti sul suo conto verso un altro Iban indicato durante la conversazione. La donna, presa alla sprovvista e fidandosi dell’interlocutore, ha eseguito il bonifico da 49mila euro.

Solo in un secondo momento si è resa conto di essere stata ingannata. A quel punto si è rivolta subito ai Carabinieri di Lugo, che hanno attivato le indagini per risalire al destinatario del bonifico. Gli accertamenti hanno rapidamente condotto all’identificazione del 26enne titolare del conto corrente utilizzato per ricevere il denaro. Grazie alla prontezza con cui la vittima ha sporto denuncia, l’autorità giudiziaria ha potuto emettere un provvedimento di sequestro preventivo, che ha permesso di bloccare le somme e recuperare gran parte del maltolto.

I Carabinieri, pur sottolineando l’efficacia dell’attività investigativa, ribadiscono quanto sia essenziale la prevenzione in questi casi. Invitano i cittadini a non fidarsi di telefonate sospette, a interrompere la comunicazione e a verificare sempre con fonti ufficiali, familiari o consulenti di fiducia prima di compiere qualsiasi operazione economica anomala. Prevenire, spiegano, resta l’arma più efficace contro chi fa leva sulla paura per trarre in inganno le proprie vittime.