Cesena, 20 giu. “È piovuto e puntualmente si sono allagate strade e case. Al verificarsi di danni a strutture pubbliche e private la Giunta Lattuca ha risposto con la solita retorica che abbiamo imparato a conoscere durante l’alluvione: si tratta di fenomeni eccezionali e non si può fare nulla di decisivo contro il clima che sarebbe, a suo dire, impazzito. Il sistema di allertamento ufficiale della Regione Emilia-Romagna, da parte sua, aveva segnalato per lunedì 16 e martedì 17 giugno una situazione di livello giallo, “con possibilità di fenomeni localizzati con un basso grado di pericolo per le persone e danni limitati”, come ce ne sono decine annualmente. Ma dalle segnalazioni di cittadini e stampa i danni ci sono stati, eccome. Quaranta alberi caduti, strade e scantinati allagati, squadre di Vigili del Fuoco in azione da collina a mare. Molte anche le strade cesenati compromesse da buche e cedimenti, compresa un’arteria come la via Dismano, particolarmente nel tratto dal confine con il ravennate fino a Pievesestina e già oggetto di segnalazioni alla Giunta per le sue condizioni critiche. Inaccettabili quindi le risposte che l’amministrazione Lattuca avrebbe dato a chi ha segnalato danni, ovvero di una conoscenza del problema ma di una insufficienza di fondi per la manutenzione delle strade, nonostante l’aumento di tasse e balzelli generalizzati da parte di Comune e Regione”.
Così in una nota Enrico Sirotti Gaudenzi e Virna Lega, rispettivamente segretario provinciale e responsabile comunale della Lega.
“Forse l’allerta meteo regionale non ha funzionato correttamente, e già questo sarebbe grave rispetto alla credibilità del sistema di allertamento, ma la realtà è che non è stata l’intensità del fenomeno ad aver messo ancora una volta in ginocchio il territorio, ma la sua compromissione strutturale e la carenza cronica di manutenzioni adeguate. A confermare la mancanza di attenzione delle amministrazioni regionale e locali di sinistra sono i dati allarmanti per l’Emilia-Romagna citati anche dal ministro Nello Musumeci, qualche giorno fa, nella Commissione parlamentare d’inchiesta sul rischio idrogeologico. Secondo lo studio Ispra 2023 la cementificazione del suolo, che aggrava il rischio idrogeologico, in Emilia-Romagna si assesta sopra la media nazionale e la nostra regione risulta la quarta in graduatoria per incremento annuo di suolo consumato nel 2022/2023, mentre la spesa per manutenzioni e opere pubbliche, per la mitigazione del rischio idrogeologico, negli ultimi dieci anni è stata di soli 267 milioni del miliardo disponibile, ovvero solo il 25,5% del totale messo a disposizione dai governi nazionali dal 2015”.