Roma, 19 set. “Il Pd deve smettere di scansare le responsabilità addossando colpe immaginarie al Governo. Non ci sarebbero polemiche oggi se la Regione non avesse cercato di togliersi dagli impicci, per bocca della facente funzione di presidente Irene Priolo, sostenendo di aver fatto ‘tutta la manutenzione possibile’ e che c’è bisogno di ‘finanziare le casse di espansione’. Il ritornello di Priolo è lo stesso del suo predecessore Stefano Bonaccini che, in un decennio di amministrazione regionale, ha sempre negato gli errori commessi in tema di salvaguardia del territorio (in particolare in Romagna). A Priolo replichiamo che se la Regione Emilia-Romagna e gli enti competenti avessero realizzato negli anni passati tutte le opere promesse per la tutela del territorio e del sistema idrografico, tra cui le casse di espansione in Romagna, certamente i danni subiti sia nel 2023 con l’alluvione, sia quelli determinati dall’attuale crisi meteo sarebbero stati certamente meno gravi”.
Così in una nota la replica a Priolo del parlamentare Jacopo Morrone, preoccupato in particolare per lo stato della Bassa Romagna, dove ci sono località in situazioni critiche.
“È certo che la Regione nell’ultimo decennio nonostante le cospicue risorse ricevute ha investito e realizzato poco in ‘economia della prevenzione’ tanto che anche di fronte a una tempesta forte ma non epocale come quella di questi giorni ci troviamo di nuovo a fronteggiare gli stessi problemi del 2023. Qui il Governo non c’entra nulla, tantomeno il Commissario straordinario. Le ragioni del rischio idraulico del territorio romagnolo, per esempio, sono stranote, ma ancora non sono state superate, né la Regione è in grado di risolverle. Anzi alcuni amministratori locali persistono in vecchi errori che condizionano l’efficienza del sistema idrografico. Servono più efficienza e capacità di realizzare opere utili, ma non possiamo aspettarci nulla da una classe dirigente di sinistra ormai asfittica”.