Meeting di Rimini, Ministri degli Esteri Tajani e Beccari: dialogo su pace, Europa e libertà religiosa

Una giornata densa di riflessioni al Meeting per l’Amicizia fra i Popoli, dove il vicepremier e ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, e il Segretario di Stato per gli Affari Esteri di San Marino, Luca Beccari, hanno affrontato temi cruciali: dalla pace in Ucraina e Medio Oriente, all’unità europea, fino alla libertà religiosa in Siria.

Il panel, intitolato “La presenza della comunità cristiana in Siria e la libertà religiosa”, ha visto la partecipazione anche del Vicario apostolico di Aleppo, Hanna Jallouf, del presidente della Fondazione Meeting, Bernhard Scholz, e del giornalista Andrea Avveduto.

Beccari: “Dialogo interreligioso e diritti religiosi al centro dell’impegno sammarinese”

Nel suo intervento, il Segretario di Stato Beccari ha posto l’accento sullo scenario globale segnato da conflitti e tensioni, che colpiscono in modo drammatico le popolazioni civili. Ha ribadito il ruolo attivo di San Marino nel promuovere dialogo interreligioso e tutela dei diritti di tutte le confessioni religiose, ricordando le iniziative della Repubblica in seno al Consiglio d’Europa per favorire incontri sulla dimensione culturale di tale dialogo.

A margine del panel, Beccari e Tajani si sono incontrati in un clima cordiale, confermando l’ottimo stato delle relazioni bilaterali tra San Marino e Italia.

Tajani: “Pace e unità, l’Europa deve proteggere i suoi cittadini”

Il titolare della Farnesina ha richiamato l’importanza della diplomazia rispetto alle contrapposizioni: «Credo che la forza delle idee ottenga risultati migliori della violenza delle parole. Lavoriamo per costruire la pace e per avere un’Europa sempre più unita che possa proteggere i suoi 500 milioni di cittadini», ha dichiarato Tajani.

Il vicepremier ha ribadito l’impegno italiano e dell’Unione Europea in vista del G7 dedicato all’Ucraina: «L’obiettivo è raggiungere la pace ai confini orientali d’Europa, ma anche in Medio Oriente. Non ci convince ciò che sta facendo Israele in Cisgiordania: ci sono troppe vittime civili. Hamas porta grandi responsabilità, usando la popolazione come scudo e non liberando gli ostaggi presi due anni fa. Serve il contributo di tutti: ai palestinesi va garantito il diritto a uno Stato, ma Israele deve vivere in sicurezza, senza che nessuno pensi di cancellarlo dalla carta geografica».

Linea italiana sull’Ucraina e riforme per l’Europa

Nel giorno della festa nazionale ucraina, Tajani ha riaffermato il sostegno alla sovranità di Kiev: «Difendere la sua indipendenza è giusto, ma la pace deve essere giusta e condivisa. Mai pensato di inviare militari italiani in Ucraina. Si ragiona su un modello di sicurezza simile all’articolo 5 NATO, ma non sappiamo se sarà percorribile».

Sul fronte europeo, il vicepremier ha chiesto riforme strutturali: dal voto a maggioranza qualificata alla difesa comune, fino a un presidente eletto direttamente dai cittadini.
«Non dobbiamo confondere l’Europa con ciò che non funziona a Bruxelles. L’Europa è la nostra identità. Distruggerla significa danneggiare gli italiani», ha sottolineato.

Economia, export e tassi BCE

Tajani ha richiamato l’attenzione anche sui rischi di un euro troppo forte: «Le esportazioni soffrono. Serve più flessibilità sui tassi, una politica industriale europea e strumenti per sostenere le PMI, ampliando i finanziamenti garantiti fino a 5 milioni».

Infine, un richiamo culturale: «Il primo grande europeista della storia italiana è stato Dante Alighieri. Come potremmo non essere europeisti se l’Europa è parte integrante della nostra identità?».