Meteo. Da domenica 6 è atteso l’arrivo di un fronte freddo che porterà un brusco calo delle temperature … di Roberto Nanni

Ancora due giornate, quella di venerdì 4 e sabato 5 aprile, dove l’alta pressione la farà da padrona con tempo asciutto e clima mite. Questa situazione però non durerà molto poiché nel corso di domenica 6 è atteso l’arrivo di un fronte freddo che porterà un brusco calo delle temperature.
La stagione primaverile, così come la conosciamo, fatica ad avanzare e tra un capriccio e l’altro attraverso un vero e proprio balzo ci riporterà indietro di quasi due mesi. Sì, perché se ora stiamo beneficiando della stabilità che accompagna questo rialzo termico, grado più o grado meno, diffusamente sui 20 gradi, a cavallo tra domenica e lunedì dovremo fare i conti con una massa d’aria polare che ci farà perdere fino a 10 gradi o anche più. La stessa interesserà prevalentemente le regioni di nordest e il medio Adriatico facendoci assaporare un clima tardo invernale almeno per qualche giorno, ma dal punto di vista meteo per l’Emilia-Romagna l’irruzione potrebbe essere tanto incisiva quanto fugace.
 
Anche se a breve distanza restano ancora da capire gli effetti di questo peggioramento e il grado di coinvolgimento della nostra regione, i fenomeni precipitativi potrebbero riguardare velocemente i settori centro-orientali durante il pomeriggio festivo. La prima perturbazione del mese si affaccerà così senza preavviso portando delle piogge sparse, forse qualche veloce temporale dove, in tal caso, non si escludono delle grandinate visto il repentino scivolone termico. La neve tornerà a far visita in Appennino con quota in rapida discesa fino a 7-800 metri, mentre venti forti di bora e grecale soffieranno sempre più tesi con raffiche che ben presto potrebbero raggiungere gli 80-90 km/h lungo le coste e sui crinali. E con i marosi che, spinti dalla burrasca, potrebbero infrangersi sulle spiagge attraverso delle mareggiate.

Venerdì 4 aprile: cielo sereno o poco nuvoloso per la presenza al più di qualche velatura. Addensamenti in graduale aumento sui rilievi nel corso della giornata con il rischio di sporadici piovaschi sparsi su queste zone dal pomeriggio. Durante la notte e al primo mattino attese locali riduzioni della visibilità per foschie dense e qualche banco di nebbia lungo il corso del Po e sulle coste romagnole.

Sabato 5 aprile: prevalenza di cielo sereno e generalmente assolato, salvo la presenza di addensamenti pomeridiani lungo i rilievi. Tendenza ad un aumento della nuvolosità medio-alta a partire dalla sera. Nottetempo e prime ore del mattino possibile formazione di foschie e locali banchi di nebbia lungo il corso del Po.

Domenica 6 aprile: copertura estesa e in rapido aumento su tutto il territorio regionale nel corso della mattinata. Precipitazioni sparse a carattere perlopiù debole sono previste già nelle ore centrali della giornata su Romagna ed est Emilia. Nevose nelle aree appenniniche inizialmente a quote medie ma in rapida discesa fino a 7-800 metri circa. Esaurimento dei fenomeni nel tardo pomeriggio seguito da ampi spazi di schiarite e veloci rasserenamenti in serata a partire da est.

Temperature: minime inizialmente pressoché stazionarie comprese tra 6 e 9 gradi, massime in lieve aumento con valori di circa 21/22 gradi sulle pianure interne, attorno a 18/20 gradi sulle coste. Domenica valori minimi senza variazioni di rilievo, massime in sensibile diminuzione comprese tra 11 e 13 gradi. Venti: inizialmente deboli di direzione variabile e a regime di brezza lungo le coste. Domenica forti da nord-est con raffiche di burrasca moderata tra mare e coste. Mare: inizialmente poco mosso con moto ondoso in rapido aumento domenica fino a divenire da molto mosso ad agitato in serata.

Lunedì 7 la massa d’aria di origine scandinava invaderà gran parte del Paese determinando un ulteriore calo termico con temperature che scenderanno al di sotto delle medie stagionali, in maniera più sensibile al Nord e nel settore adriatico. Il tempo sarà prevalentemente stabile e asciutto nelle regioni settentrionali dove le stesse risentirebberi di un ampio corridoio anticiclonico, pur con qualche disturbo nuvoloso ma senza fenomeni in termini di precipitazioni. Tuttavia, l’inizio della prossima settima si prospetta in compagnia di correnti fredde nord-orientali con una recrudescenza più simil invernale che primaverile quando, con il passare delle ore, la ventilazione tenderà ad attenuarsi dando luogo alle temute gelate tardive. Di fatto, l’assenza di ventilazione e le inversioni termiche potranno far piombare al mattino i termometri fin su valori prossimi allo zero sulla Valpadana, mantenendo questo tipo di condizioni almeno fino a mercoledì. Per un primo timido rialzo (dei valori massimi) probabilmente ci toccherà aspettare giovedì 10, in seguito al rinforzo dell’alta pressione che orientativamente potrebbe consentire il recupero graduale del regime atlantico. Tutto ciò determinerebbe da un lato un clima certamente più mite ma dall’altro lato anche più umido, con le prospettive poi di avere un peggioramento da ovest sul finire della settimana.