Mi dispiace. Non lo ritengo giusto! L’errore della casa di Montecarlo è gia costato a Fini molto. Troppo. … di Sergio Pizzolante

Mi dispiace
Non lo ritengo giusto.
L’errore della casa di Montecarlo è gia costato a Fini molto. Troppo.
E credo al fatto che sia stato raggirato.
Che sul piano politico e’ una colpa, una aggravante, ma sul piano penale dovrebbe essere giudicato per quello che è,e quel che è non merita una condanna di 8 anni. 8 anni.
Dopo 10 anni di processo. 10 anni.
Dieci anni di processo e la fine di una grande carriera politica sono già una condanna. Eccessiva comunque la si pensi. Comunque.
Fini non merita questa fine.
E’ stato un politico di rilievo.
Senza Fini non sarebbe mai esistita Meloni.
Non so dire se questo debba essere considerato un merito o un demerito. Ma è così.
Sono certo invece che senza Fini il Movimento Sociale non sarebbe mai andato oltre se stesso.
E’ stato un fattore anomalo, in quel mondo, che ha cercato di portare, quel mondo, oltre se stesso. Avrebbe voluto liberarlo da sé stesso. Non ci è riuscito.
Ha provato ad espellere le fascisterie diffuse e organizzate in correnti. Per una destra democratica e persino filo liberale.
E’ stato espulso lui.
Ricordo il discorso nel giorno della fondazione del PDL, bello. Molto bello.
Liberale con venature sociali non da destra sociale.
Una ricerca di senso, per un centro destra, più centro che destra, robusto e denso, sul piano politico e culturale.
La ricerca di un pensiero politico articolato e moderno.
Poi ha inciampato sulla Tulliani e su tutta la famiglia Tulliani. Peccato.
Non è stato sempre lineare. Molto più dei politici di adesso. Ma molto meno del necessario.
Sposo’ Mani Pulite. Lo capisco. Saltava il sistema e certo non poteva stare col sistema che lo aveva sempre tenuto fuori.
Ma alcuni eccessi verbali nei confronti di Craxi che lo aveva sdoganato poteva risparmiarseli.
Poi ha subito su di sé la persecuzione e forse avrà capito. Spero.
La persecuzione.
La persecuzione c’è stata.
Quella de Il Giornale fu feroce.
Berlusconi non alzò mai il piede dall’acceleratore. Mai.
Faceva finta di dirsi in disaccordo con Feltri e Sallusti. Faceva finta. Lo so. Per certo.
Arrivo’ a mettere a rischio il suo governo. Salvato dai “responsabili” di Verdini.
Noi non eravamo d’accordo. Bisognava trovare un accordo. Fu una sciagura.
Ma Berlusconi sapeva che se non uccideva Fini, prima o poi, più prima che poi, avrebbe dovuto fare i conti con Fini.
Non voleva farli. Non contemplava eredi.
E’ stato il grande limite di un grande.
Ho conosciuto abbastanza bene Fini.
Sono stato nello stesso partito con Fini. Incredibile.
Non lo avrei mai potuto nemmeno pensare.
Ma non me ne faccio una colpa. Anzi.
Fini era in quella traiettoria che ho descritto.
E preferivo Fini a un D’Alema, ad esempio, Fini cavalcò, per un tempo non lungo, la fine di un sistema del quale non aveva fatto parte.
D’Alema ha cavalcato, anzi promosso, la fine, violenta, di un sistema del quale aveva fatto parte.
Così è stato.
Ed io non li perdonerò mai per questo. D’Alema e i suoi.
Come, non li perdonerò mai, per aver dovuto, ad un certo punto, trovare rifugio a destra, che non era mia, per difendermi dalla sinistra, che, per una certa parte, era stata mia.
L’evoluzione liberal democratica di Fini leniva questa ferita.
Vabbè.
Auguro a Gianfranco Fini di uscirne bene.
Un abbraccio.
Sergio Pizzolante