MICHELE GUIDI: La Banca Del tempo

Le conseguenze della crisi economica, a San Marino, stanno diventando ogni giorno sempre più pesanti.

Qualche giorno fa, a un dibattito sulla crisi economica , nessuno ha posto la domanda: «Ma quando usciremo dalla crisi?». Il fatto mi ha stupito. E mi è stato detto: «È una domanda che non ha molto senso, perché nessuno può seriamente rispondere». Un piccolo episodio, ma dimostra che gli operai  stanno acquistando coscienza della crisi, della sua profondità e insieme della sua natura strutturale.

Per alcuni la crisi ha indubbiamente determinato una riduzione del reddito disponibile e potere d’acquisto. Sono coloro che hanno subìto in famiglia licenziamenti o che hanno comunque dovuto affrontare un taglio della retribuzione con la cassa integrazione oppure a famiglie a basso reddito.

La crisi ha fatto conoscere ,a noi operai ,che cosa è il pil,qualcuno incoraggia a consumare,ma con che soldi?.

C’è una grande confusione sui termini consumo e sviluppo. Molti pensano che siano la stessa cosa.

Per chiarirmi le idee ho consultato il dizionario:
– Consumare: far diminuire o logorare con l’uso; esaurire; terminare
– Sviluppare: far crescere, potenziare
Il nostro futuro è lo sviluppo senza consumo. Va cambiato il modello di società o non ci sarà più una società. Il riciclo è una risorsa economica, il risparmio è una risorsa economica.

Quando ero piccolo l’alimento immancabile sulla tavola della mia famiglia era il pane,la mattina colazione pane e caffelatte,pranzo pane,la merenda pane e zucchero,la cena pane.

Quello che ne avanzava ,mia madre ,attraversava la strada lo regalava al contadino e lui in dono offriva delle uova.

Questo era il baratto ,o scambio alla pari ,che però non fa crescere ne aumentare il pil.

Nell’ attuale momento se io volessi delle uova dovrei andare nei negozi specializzati di alimentari(un tempo si chiamavano spaccio),dove questo alimento è oggi commercializzato e prodotto dalle multinazionali che oltre alla vendita gestisticono anche mangimi , medicinali,formaggi e sigarette e in altre parole controllano una buona parte di economia.

Il baratto ,èra  considerato un atto di generosità o solidarietà e fratellanza ,ma non gesto caritatevole.

Un patto formale tra le famiglie ,soprattutto ,era il rispetto e la stima tra le generazioni ,valori dimenticati ma che grazie alla crisi dobbiamo ritrovare.

Come?mettendo a disposizione ciò che uno ha,il tempo.

In tempi di instabilità lavorativa ed economica, quali quelli attuali, il ruolo delle Banche del tempo e il loro coinvolgimento nella programmazione territoriale, può aprire a inediti spazi di promozione delle risorse individuali portate a valore in una nuova dimensione dello scambio reciproco.

Aiuta a rendere il tempo meno tiranno e a farlo fruttare in un modo diverso da quello stabilito dalle regole del mercato, secondo le quali il tempo è denaro ed è diverso il prezzo che si paga e si riscuote per le varie prestazioni.
Nella Banca del Tempo il valore delle attività scambiate corrisponde unicamente alle ore impiegate per realizzarle e la regola è coniugare l’utilità con il piacere.
Ci può essere qualcuno a cui piace fare qualcosa che per altre persone rappresenta uno spiacevole dovere.
Tu magari detesti stirare, mentre ti diverti a potare le piante o a preparare una bella torta.
Quando vai a fare la spesa non prende molto tempo in più aggiungere alla tua lista qualcosa che serve a chi non può muoversi di casa, ottenendo in cambio, per esempio, che il tuo gatto sia accudito mentre tu ti concedi una piccola vacanza?
Hai “le mani d’oro”, sai fare quei piccoli lavori di riparazione in casa che mettono molti altri in crisi? Sei fortunato, potrai spendere la tua abilità per “acquistare” tanti preziosi servizi che possono rendere più facile e più divertente la tua vita.
Puoi avere in cambio qualcosa di utile, come contare sull’aiuto di qualcuno per far superare a tuo figlio lo scoglio di una materia scolastica particolarmente ostica per lui,  come un piatto esotico cucinato ad arte con cui stupire gli amici invitati a cena.
Gli esempi potrebbero continuare, se non proprio all’infinito, certo molto a lungo.
Non è difficile immaginare l’ampia gamma di possibilità di scambi che si apre grazie ad una organizzazione di intermediazione che permette scambi indiretti, sulla base della reciprocità, ma non solo della bilateralità come nel baratto, e differiti nel tempo, poiché si da quando si può e si riceve quando si vuole. 
 E’ stimolante sia constatare l’apprezzamento per quello possiamo insegnare, anche al di fuori di competenze professionali vendibili sul mercato, sia entrare in percorsi di apprendimento informali e interattivi, improntati più alla condivisione che alla formazione in senso tradizionale. Non è secondario, e non solo sotto il profilo economico, che accrescere il proprio bagaglio di conoscenze non costi denaro, ma sia pagato con altre abilità. Lo scambio in ore mette chi insegna e chi sente il bisogno di apprendere su un piano di parità e risulta quindi favorita la crescita dell’autostima anche in coloro che momentaneamente si trovano nella condizione di imparare da altri.
A.A.A cercasi ,per esempio, io sarei disposto a donare un sabato per accompagnare una signora non automunita , in cambio insegnasse a preparare e cucinare il Casatello dolce tipico di san marino.

Approfittare di questo momento di cassa integrazione per aiutare anziani ,oppure giovani madri nel gestire i propri figli,in cambio di altro,può alleviare un momento difficile della nostra vita con uno concreto .

Questo è la Banca del Tempo .

Un bene che dobbiamo educare e trasmettere ai nostri figli.

                                                     Un saluto da Michele Guidi (Orgoglio Operaio)