L’area che circonda la spiaggia libera di Miramare e l’ex Colonia Bolognese, con il suo straordinario patrimonio naturale, è sotto la lente d’ingrandimento di ambientalisti e associazioni. Questi spazi, che ospitano una vasta biodiversità, sono essenziali per il mantenimento di specie animali in grave pericolo di estinzione, come il fratino e il gabbiano corallino. Con il nuovo Piano Urbanistico Comunale (PUG) di Rimini in fase di definizione, l’Associazione Monumenti Vivi Rimini sollecita l’amministrazione comunale a inserire la protezione della biodiversità come una priorità, evitando azioni che possano compromettere l’equilibrio ecologico di quest’area preziosa.
Secondo l’associazione, l’area che abbraccia la spiaggia libera di Miramare e l’ex Colonia Bolognese rappresenta un ecosistema fondamentale, ricco di dune embrionali e vegetazione variegata, che offre rifugio a diverse specie di uccelli minacciati. Tra questi, il piccolo e fragile fratino, una delle specie più vulnerabili in Italia, e le rondini che, con i loro voli agili, arricchiscono il paesaggio. Tuttavia, la bellezza di questo angolo di natura è messa a rischio da attività antropiche invasive, come eventi di grande portata e l’uso dell’area per il vaglio delle sabbie.
L’associazione ha lanciato un appello affinché il Comune di Rimini adotti misure concrete di protezione per le specie che abitano quest’area. In particolare, si richiede che nel nuovo Piano Urbanistico Comunale vengano previsti vincoli per tutelare la biodiversità e preservare gli spazi naturali dalla speculazione edilizia e da interventi dannosi. La proposta include anche l’inserimento di specifiche tutele per gli edifici abbandonati, che potrebbero ospitare habitat per diverse specie, contribuendo così alla conservazione dell’ambiente.
La richiesta degli ambientalisti va ben oltre la protezione delle aree naturali: si chiede una visione più ampia di sostenibilità, che consideri il valore ecologico e la necessità di rispettare l’ambiente come pilastri di un urbanismo moderno e responsabile. La salvaguardia della biodiversità, infatti, non può più essere un elemento secondario nelle politiche urbane, ma deve diventare una priorità per le città che vogliono davvero essere all’avanguardia nel rispetto dell’ambiente.
Concludendo, Monumenti Vivi Rimini invita la cittadinanza e le istituzioni a prendere posizione e a lavorare insieme per garantire che la Rimini del futuro sia un esempio di armonia tra natura e sviluppo urbano. Solo attraverso azioni concrete e condivise sarà possibile preservare l’incredibile patrimonio naturale di cui la città è custode.