Modena. Rogo nella notte, distrutto il Conad. Merci da buttare per 200mila euro

Un grande boato nella notte e subito fiamme ovunque e nell’aria quell’odore acre che resterà per giorni. L’incendio, che si è scatenato verso l’1.30 nella notte tra sabato e domenica, ha distrutto il Conad Pile di via Roosevelt. Pesantissime le conseguenze: tutte le merci presenti nel supermercato sono da eliminare e ci vorranno mesi prima che il Conad posso riaprire. «All’1.30 l’allarme antincendio ha iniziato a suonare: mi sono precipitato qui, insieme a carabinieri, polizia di Stato e vigili del fuoco. Ma non c’era nulla da fare».
È sconsolato Raul Gabrieli, presidente della Pile srl, società proprietaria del Conad di via Roosevelt, di quello di via Pezzana, e del Superstore Conad di via Marx.
Le indagini sulla dinamica dell’incendio sono in corso di accertamento: preziose si riveleranno le immagini riprese dal servizio di video sorveglianza interno ed esterno. L’incendio è divampato nella parte posteriore esterna del supermercato, per poi penetrare all’interno, interessando in particolare la zona delle cucine collegata con il banco gastronomia. Pare che sia stato il motore di un frigo esterno a prendere fuoco; ma le fiamme potrebbero anche essersi scatenate nel vicino cassonetto della plastica, per poi avvolgere la struttura. Per questo non si può escludere nemmeno un atto vandalico degenerato. «Stamattina (ieri per chi legge, ndr) i miei tecnici sono giunti subito sul posto, nonostante fosse domenica – prosegue Gabrieli –. Ogni ipotesi verrà vagliata: mi pare peraltro improbabile siano stati i nostri impianti a prendere fuoco, perché neanche un mese fa ho fatto eseguire tutte le verifiche per la messa a terra e tutte le strumentazioni sono certificate e a norma. Inoltre, come mi hanno spiegato i tecnici, i gas utilizzati per i frigoriferi non sono infiammabili, quindi sarebbe da escludere un’autocombustione o un corto circuito». Fuoco, calore e fuliggine hanno reso completamente inagibile il supermercato e tutte le merci dovranno essere buttate via. «Tutto il cibo, anche quello in scatola, è impregnato di fumo: se qualcosa sarà ancora recuperabile, vedremo di distribuirlo ai centri di raccolta per i bisognosi, per evitare lo spreco inutile». Ancora non calcolabile il danno subito, che comunque sarà ingente: «L’ultimo inventario ammontava a oltre 200 mila euro». A questo si devono aggiungere i danni che deriveranno dalla chiusura forzata del negozio per tanto tempo e il costo degli oltre 30 dipendenti impiegati nel Conad Pile: «Cercherò di assorbire il personale a rotazione negli altri punti vendita, per limitare il più possibile i danni. Spero di riuscire ad aprire per Pasqua. Vedremo», conclude Gabrieli.
I residenti del palazzo sono ancora spaventati, ma i pompieri hanno dichiarato l’agibilità sia degli appartamenti che dei sotterranei. Il Resto del Carlino