Il corpo senza vita di una trentenne romena è stato scoperto in una zona collinare isolata nei pressi di Montecatini Alto, in provincia di Pistoia. La vittima è Maria Denisa Adas, scomparsa da Prato nella notte tra il 15 e il 16 maggio. Dopo giorni di ricerche, gli inquirenti hanno localizzato il cadavere nei pressi di un casolare abbandonato, nascosto tra sterpaglie e vegetazione. Accanto al luogo del ritrovamento, una valigia potrebbe indicare che il corpo sia stato trasportato lì da un altro luogo.
Le indagini hanno portato all’arresto di un 32enne romeno, residente a Monsummano Terme e impiegato come guardia giurata. L’uomo è sospettato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. I carabinieri lo hanno identificato grazie all’analisi delle immagini delle videocamere di sorveglianza, ai dati telefonici e ai movimenti tracciati della sua auto, una Volkswagen Golf. Il veicolo risulta essere stato visto nei pressi della zona in cui è stato ritrovato il cadavere.
La zona dove è stato rinvenuto il corpo è difficilmente accessibile, raggiungibile solo tramite una mulattiera. Nonostante l’isolamento del luogo, la rete di telecamere lungo le strade di accesso ha consentito agli inquirenti di ricostruire i movimenti sospetti nei giorni successivi alla scomparsa. Fondamentale per l’avanzamento delle indagini è stato un sopralluogo effettuato mercoledì con il supporto del ROS, del GIS e dei Nuclei investigativi dei carabinieri di Prato e Firenze, oltre ai Vigili del Fuoco.
Uno dei momenti chiave dell’inchiesta è stato il rilevamento della riaccensione del telefono della vittima poche ore dopo la scomparsa. Il breve scambio di dati con altri dispositivi ha consentito di localizzare l’area di Montecatini e ha orientato i militari verso la collina dove poi è stato scoperto il cadavere.
Secondo quanto emerso, la donna si trovava a Prato per la sua attività di escort. Viveva abitualmente a Roma, ma si spostava occasionalmente in Toscana per incontrare clienti tramite piattaforme online. La sua auto era stata rinvenuta in un residence della città, dove aveva alloggiato nei giorni precedenti alla scomparsa.
Fin dall’inizio, alcune testimonianze avevano suggerito che Denisa potesse essere stata minacciata e che dietro la sua scomparsa ci fosse un’aggressione violenta. Alcuni elementi, compreso il coinvolgimento di connazionali, erano già emersi nelle fasi preliminari dell’indagine. In un passaggio della vicenda è emerso anche il ruolo di un avvocato legato alla famiglia della vittima. L’uomo avrebbe contattato la madre della giovane dopo la scomparsa, ma la donna ha taciuto questo particolare agli inquirenti. Per questo è stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di aver fornito false informazioni, mentre il legale risulta indagato per sequestro di persona.
Le autorità stanno ora attendendo l’esito dell’autopsia, che sarà eseguita a Prato. L’esame dovrà chiarire le modalità del decesso e se la donna sia stata uccisa subito dopo la scomparsa o se sia stata trattenuta prima della morte. Restano inoltre da accertare eventuali responsabilità di altre persone.