Cinque capi uccisi dai lupi in meno di un mese e per l’ultimo, un vitellino, neanche la possibilità di chiedere l’indennizzo. L’esemplare era appena nato è infatti morto il giorno successivo per le ferite riportate. Nessuna predazione, niente rimborso.
È successo sabato mattina a Montegrimano, in località Fontecibiano. “Troppi attacchi – dice Davide Rossi, l’allevatore colpito – stiamo pensando di abbandonare l’allevamento, quantomeno quello ovino. La situazione è diventata insostenibile”. I lupi, almeno 4, hanno colpito di giorno, nonostante la presenza di cani da guardia e a meno di 50 metri dalle abitazioni.
“Nell’ultimo mese – aggiunge Rossi – impegnati tra trebbiatura, cereali e foraggi non riusciamo a essere ovunque. Per difendere gli animali dovrebbero restare reclusi in stalla con tutto ciò che ne consegue in termini di minor benessere e maggiori spese”.
“Un’emergenza continua che colpisce un settore già particolarmente in difficoltà per gli aumenti dei costi di produzione degli scorsi anni – commenta Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Pesaro Urbino – il lupo è un animale protetto che negli ultimi anni si è moltiplicato uscendo dal pericolo di estinzione. Ora bisogna salvare le migliaia di pecore e capre sbranate, mucche sgozzate, visto il ripetersi di stragi negli allevamenti che hanno costretto alla chiusura delle attività e all’abbandono della montagna”.
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