Morante, nella vita non porto maschere

Un avvincente gioco di specchi e di maschere, ambientato su una Costa azzurra che sembra senza tempo, con richiami a classici come Caccia al ladro e Delitto in pieno sole, tra elaborate truffe, false identità, bugie e vendette. E’ Masquerade – Ladri d’amore, la dramedy noir di Nicolas Bedos, con un supercast che comprende Pierre Niney, Isabelle Adjani, Francois Cluzet, Marine Vacth, Emmanuelle Devos e Laura Morante. Dopo il debutto a Cannes, e i circa 900mila spettatori in Francia a poco più di un mese dall’uscita, il film arriva in Italia dal 21 dicembre distribuito da Lucky Red. “Contrariamente a quanto faccio in Masquerade non sono brava nella vita a portare maschere, a stare dentro un ruolo – spiega Laura Morante, a Roma per presentare il film insieme a Marine Vacth -. Anche perché un attore porta una maschera in scena per svelarsi di più mentre nella vita le usiamo per camuffare chi siamo, nasconderci dietro una strategia”. Il ‘camuffarsi’ è protagonista anche in Masquerade, che ha al centro della storia l’incontro fra Adrien (Niney), attraente ex ballerino diventato ‘mantenuto’ d’alto bordo, ora al servizio di una diva tanto vulnerabile quanto dispotica, Martha (un’autoironica Adjani) e Margot (Vacth), affascinante escort con la quale nasce un amore e l’idea del ‘colpo’ con cui diventare ricchi. Insieme danno vita un’elaborata truffa ai danni di un ricco imprenditore (Cluzet) creata con la complicità di Giulia (Morante), ex ‘cliente’ di Adrien. “Una delle doti di Bedos è essere un autore che non ha come riferimento racconti più o meno realisti con istanze sociali, ma il richiamarsi a un altro tipo di cinema, quello degli anni 40 e ’50. Come d’altronde ha fatto anche Alain Resnais nella seconda parte della sua carriera – aggiunge Laura Morante -. Ho visto i suoi film precedenti (fra i quali belle Epoque) e mi sono piaciuti molto, anche perché è un bravissimo dialoghista”. D’accordo con lei Marine Vacth: “Uno dei pregi di Nicolas è una scrittura calibrata su tutti i personaggi. Hanno tutti una loro densità e caratterizzazione. E’ stata un’esperienza formidabile lavorare con un regista, che essendo anche attore, sa lasciarti lo spazio per esprimerti”. Margot in Masquerade mostra diversi volti “ma anch’io nella vita, come Laura, fatico a indossare maschere – sottolinea l’attrice francese -. E’ vero comunque che per ogni personaggio, si parta da se’ e in fondo abbiamo tutti più facce, che mostriamo a seconda dei momenti”. Giulia , fra le due donne, è la più definita: “E’ una donna ferita, truffata dall’ex marito e abbandonata dell’ex amante” dice Laura Morante. Mentre Margot “è un personaggio incomprensibile, più flou – commenta Marine Vacth, già interprete fra gli altri di Giovane e bella e della Fata turchina nel Pinocchio di Garrone -. Non sappiamo da dove viene la sua collera, è una ragazza che cerca una rivincita”. Rispetto alle battaglie reali, Laura Morante, rispondendo ai giornalisti a fine conferenza stampa, torna sul suo impegno in difesa di Julian Assange, portato avanti con un comitato, formato insieme, fra gli altri, a Armando Spataro e Grazia Tuzi: “Ci battiamo per evitare la sua estradizione negli Stati Uniti, perché questa vorrebbe dire per lui con grande probabilità finire i suoi giorni in carcere. Battersi per Assange vuol dire difendere non solo la libertà di stampa ma la democrazia, perché la libertà di essere informati ci consente di scegliere”.
    (ANSA).
   
   


Fonte originale: Leggi ora la fonte