Mularoni (DDC) pacchetto trasparenza improvvisato ed incompleto

“La maggioranza ha presentato un pacchetto trasparenza improvvisato e incompleto che non è in grado di far uscire il nostro paese dalla Black List. Tanto è vero che il governo ha già presentato un fantomatico quanto inutile piano B. Se e’ vero che ci voglio 12 mesi per avere risultati utili ad uscire dalla black list allora, a maggior ragione, non possiamo rimanere inermi. Dobbiamo finalizzare le nostre azioni ad un progetto di prospettiva. Un nuovo progetto economico che parta dalla rimozione degli ostacoli normativi che impediscono la riabilitazione giuridica e la credibilità del Paese.

Mancano 42 giorni alla fatidica data del 1 luglio 2010 e il Governo e la maggioranza parla ancora di piani.

Dopo il piano A, si passa al piano B e fra un po’ andremo al piano C senza avere nessuna idea reale per lo sviluppo del Paese.

Il Governo deve avere l’onestà di ammettere la propria incapacità e impotenza.

Le vicende intorno alla Cassa di Risparmio sono l’esempio concreto del clima surreale che aleggia nel Governo del Paese, dove si prendono decisioni rilevanti senza interpellare l’opposizione e si ipoteca il futuro del Paese senza conoscere il disegno generale sotteso a intervento molto importanti.

Noi vogliamo risposte e ammissioni di responsabilità.

La gente vuole fatti e sapere il reale stato della Finanza Pubblica.

I DdC intendono quindi, anche in previsione di una tornata consigliare complessa, avanzare alcune proposte:

1-Tassazione: riportare le nostre aliquote ad un livello non inferiore al 50% dell’imposizione italiana (35%) in quanto altrimenti, in base alla normativa sulle CFC (indeducibilità dei costi provenienti da sistemi con tassazione off-shore), con la black list i nostri costi non sono deducibili in Italia.

2-Scambio informazioni effettivo e consolidato. San Marino dovrebbe adottare unilateralmente lo standard OCSE 2008 ivi incluse le informazioni bancarie (del resto le norme sul segreto bancario sono già state abrogate) ma solo su richiesta.

3-Trasparenza societaria. Abolizione delle società anonime e per i mandati fiduciari comunicazione dei fiducianti a Banca Centrale, soggetto istituzionalmente preposto al controllo.

4-IVA il prefinanziamento e’ una risposta che mette in difficoltà le aziende sane. Per vivere le imprese sammarinesi devono crearsi la commerciale in Italia. Bisogna invece adottare il sistema IVA che permetterebbe di risolvere anche una grossa parte dei problemi sul circuito delle merci a livello comunitario. Anche per abrogare il T2 condizione necessaria è il passaggio al regime IVA, questo è scritto dalla Comunità Europea. Abbiamo la possibilità di ottenere un livello più basso rispetto alle aliquote italiane sia per effetto dell’accordo 1971 sia per gli scambi di note (era 5 punti massimo di differenza con l’Italia) bisognerebbe andare avanti e farlo per tutti i settori.

5-Credibilità internazionale: dobbiamo avviare un profondo percorso di dialogo di approfondimento con l’Unione Europea. I DdC hanno presentato due progetti di legge molto specifici sul tema. Prima di avventurarci in discorsi demagogici su Europa SI, Europa NO dobbiamo avere delle strutture tecniche di base che oggi a San Marino non esistono. Il Governo parla genericamente di apertura all’estero. Non ci sono piani credibili e strutturati per attirare investimenti dall’estero ma solo dichiarazioni demagogiche.

6-Banca Centrale : dobbiamo ricreare le condizioni di credibilità della istituzione Banca Centrale in ambito di vigilanza e in ambito di regolamentazione del sistema. Autonomia dalla politica e professionalità al massimo livello. E indispensabile per un sistema Bancario che vuole operare al di fuori dei nostri confini. Manca l’accordo fra le autorità di vigilanza di Italia e San Marino, manca il Presidente di Banca Centrale, manca un membro del Consiglio Direttivo, manca il Responsabile della Vigilanza, non c’è nessun sammarinese nel Coordinamento della Vigilanza. Inoltre i Democratici di Centro hanno presentato nei mesi scorsi un’interpellanza su Banca Centrale su alcune vicende mai chiarite. A oggi il Governo non ci ha risposto. Abbiamo chiesto un riferimento diretto agli organismi istituzionali da parte dei vertici di Banca Centrale e ci è stato negato. Adesso siamo curiosi di misurare l’atteggiamento della maggioranza sulla proposta di legge presentata dai DdC su Banca Centrale. Purtroppo si parla di trasparenza senza porre in essere alcun atto concreto in questo senso. Vuote dichiarazioni e immobilismo assoluto nel frattempo Banca Centrale è come un veliero alla deriva senza comando nella diffusa preoccupazione degli attori del sistema finanziario”.

Pier Marino Mularoni (Presidente Assemblea Aderenti DdC)