Mutui, sempre più famiglie cambiano banca per risparmiare: boom di surroghe anche in Emilia-Romagna

La riduzione dei tassi di interesse spinge sempre più famiglie a rinegoziare il proprio mutuo: nel primo trimestre del 2025, le richieste di surroga hanno raggiunto il 37,6% del totale, registrando un aumento di oltre 10 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È l’effetto diretto delle recenti decisioni della Banca Centrale Europea, che da inizio anno ha tagliato i tassi in tre successive riunioni, innescando una progressiva riduzione del costo del credito.

Secondo i dati elaborati da MutuiOnline.it, il tasso annuo nominale (TAN) medio per i mutui a tasso variabile è sceso dal 4,94% di gennaio 2024 al 3,29% attuale. Anche il fisso è calato, pur in misura più contenuta: dal 3,17% al 3,00%, rendendolo di fatto l’opzione più scelta dai mutuatari. E non è un caso che il 99,6% di chi sottoscrive un nuovo mutuo in Emilia-Romagna scelga oggi il tasso fisso.

Nel dettaglio regionale, la quota di surroghe in Emilia-Romagna si attesta al 35,1%, leggermente sotto la media nazionale ma in netta crescita rispetto al 31,8% dello stesso periodo del 2024. Chi decide di trasferire il proprio mutuo verso condizioni più vantaggiose opta nel 98,5% dei casi per un tasso fisso, confermando una tendenza ormai consolidata. Solo l’1,5% resta legato al variabile, e sempre si tratta di clienti che già avevano scelto questa formula alla stipula originaria.

Interessante anche l’analisi del comportamento dei mutuatari: il 26,2% abbandona un vecchio mutuo a tasso variabile per passare al fisso, mentre l’8% lascia un tasso misto e l’11% un variabile con CAP. Il 54,8% mantiene la scelta iniziale del fisso, segno che la surroga è spesso utilizzata anche per abbassare ulteriormente i costi, non solo per cambiare tipologia.

Rispetto ai mutui accesi per l’acquisto della prima casa – che in Emilia-Romagna rappresentano il 58,7% delle richieste nel primo trimestre 2025 – i mutui oggetto di surroga mostrano una durata media inferiore (23 anni e 9 mesi contro 26 anni e 4 mesi) e un importo medio leggermente più basso (144.607 euro contro 149.951 euro). Anche il profilo anagrafico differisce: chi acquista una prima casa ha in media 37 anni, mentre chi surroga ne ha 41.

Ma quando conviene davvero attivare una surroga? Il momento attuale – spiegano gli analisti – è favorevole soprattutto per chi ha sottoscritto un mutuo negli ultimi due anni, in un contesto di tassi più elevati. Oggi sul mercato le offerte migliori a tasso fisso partono da un TAN del 2,44%, con una media nazionale che si attesta al 3,00%. Chi ha in corso un mutuo con TAN superiore al 3,30% può ottenere risparmi importanti: ad esempio, su un mutuo ventennale da 150.000 euro, la rata può scendere di circa 80 euro al mese, traducendosi in un risparmio complessivo fino a 19.000 euro sull’intera durata del finanziamento.

Se il variabile risulta al momento meno conveniente, con TAN medio al 3,29%, le previsioni indicano un possibile riequilibrio tra le due formule nei prossimi mesi. Una prospettiva che amplia ulteriormente le opzioni per i consumatori, oggi più che mai attenti a ottimizzare i propri impegni finanziari.