Incontro governo sindacato, la struttura retributiva può attendere

E’ ben noto come la riforma della Pubblica Amministrazione sia finalizzata alla ottimizzazione della produttività del lavoro, dell’efficienza e trasparenza. Obiettivi  ben evincibile dai principi e criteri posti nelle quattro leggi che hanno segnato l’avvio di questo iter. Dopo oltre 20 anni di mere enunciazioni.

Ma alcuni passaggi salienti attendono decisioni al tavolo contrattuale. A seguito della recente approvazione della legge quadro, e delle nuove norme su concorsi, disciplina e dirigenti, i prossimi step riguardano:

          missioni e funzioni, ovvero l’indicazione di quanti e quali uffici sono necessari nella PA a seguito della riforma;

          profili di ruolo e titoli di studio, ovvero la regolamentazione che dovrà essere contestuale alla riorganizzazione degli uffici e che andrà a superare i vecchi mansionari;

          fabbisogno, ovvero di quante e quali professionalità hanno bisogno questi uffici;

          inquadramenti, per mettere termine, finalmente, alla provvisorietà e alla confusione.

E’ con questa scaletta di impegni, che segnano una ristrutturazione profonda di tutto il comparto pubblico, che il Segretario agli Interni affronta oggi pomeriggio l’incontro con le Organizzazioni Sindacali. In particolare la CSU, a seguito della firma del contratto di lavoro avvenuta il 7 settembre scorso, ha chiesto di affrontare subito “la revisione della struttura retributiva”  ritenuta una priorità rispetto a quanto sopra esposto, contrariamente a quanto già concordato negli Accordi sottoscritti.

Il Governo è del parere che sia assolutamente indispensabile prima di tutto riorganizzare uffici e personale che da tempo vivono situazioni di emergenza. Infatti, solo con una puntuale applicazione della riforma arriveranno progressivamente le risposte a tutte le lacune che si sono accumulate nel tempo.