L’addio di Dino Giarrusso ha creato stupore all’interno del Movimento 5 Stelle. L’europarlamentare si era sempre distinto per aver difeso a spada tratta il Movimento 5 Stelle e il nuovo corso di Conte, ma improvvisamente ha annunciato la volontà di abbandonare la galassia grillina. A pesare è non solo il continuo sottomettersi del Movimento nel governo Draghi, ma anche una serie di classiche diatribe interne. Conte subito dopo la notizia era stato durissimo: “Mi ha sempre parlato e chiesto poltrone, posizioni“. Ma l’ex Iena ha paventato la minaccia delle vie legali.
L’avvertimento di Giarrusso
Giarrusso, intervenuto ai microfoni di Radio Capital, si è difeso dalle accuse arrivate dall’ex presidente del Consiglio. L’ex esponente 5S ritiene che Conte abbia detto “una bugia denigratoria e diffamatoria nei miei confronti“, motivo per cui ha assicurato che “ne risponderà in tutti i sensi, non solo politicamente“. L’europarlamentare ha dichiarato infatti che quando ci si trova davanti a una diffamazione “non la si può accettare supinamente“.
Già nelle scorse ore non aveva escluso la possibilità di una querela, anche perché la tesi sostenuta dall’ex premier non è di secondo piano. Invece Giarrusso continua a sottolineare che da un paio di mesi sta provando a contattarlo, ma che non sarebbe riuscito a parlarci. Perciò si difende ancora: “Non gli ho mai chiesto poltrone“. E con un “assolutamente no” ha risposto alla domanda su una possibile ricucitura dello strappo, chiudendo definitivamente le porte per un rientro. Nelle sue intenzioni c’è quella di fondare un nuovo movimento politico, con i delusi del M5S ma non solo.
L’attacco di Conte
Conte ci era andato giù pesante, smentendo la versione di Giarrusso e facendo sapere che lo avrebbe incontrato diverse volte negli ultimi mesi: “Mi ha sempre parlato e chiesto poltrone, posizioni, vicepresidente, delegati territoriali e via discorrendo“. Ma da quegli appuntamenti non aveva mai avvertito un dissenso politico così forte da portare alla fuga dal Movimento.
Inoltre Conte ha invitato Giarrusso a lasciare l’incarico da europarlamentare, ma l’ex Iena non ne vuole sapere e al momento non prende in considerazione la strada delle dimissioni: “Il Movimento con cui sono stato eletto non è quello di oggi. Starò dove mi hanno mandato i miei elettori. Molti dei 120mila che mi hanno votato mi hanno già scritto per chiedermi di restare all’europarlamento“. Ma era lo stesso Giarrusso che nel 2020 si rivolgeva duramente a chi abbandonava il gruppo, scrivendo che chi cambia casacca deve lasciare la poltrona.
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