Netanyahu a Gerusalemme: “Non c’è fame nella Striscia di Gaza” e “Hamas sottrae gli aiuti alla popolazione”. Gli attacchi israeliani continuano: altri 13 morti

Mentre proseguono i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, con almeno 13 palestinesi uccisi e oltre 30 feriti nelle ultime ore, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito con forza che nella Striscia “non c’è fame” né una politica di fame in atto.

L’agenzia palestinese Wafa ha riferito che i raid israeliani di sabato hanno colpito duramente diverse zone di Gaza, in particolare un appartamento ad Al-Mawasi, a ovest di Khan Yunis, e una casa a tre piani nel quartiere giapponese sempre a Khan Yunis, causando molte vittime e numerosi feriti. Altri bombardamenti hanno interessato anche il campo profughi di Maghazi, nel centro della Striscia, con morti e feriti tra la popolazione civile.

In questo contesto, sabato sera a Gerusalemme, durante una conferenza cristiana organizzata dalla consigliera di Donald Trump e pastore evangelico Paula White, Netanyahu ha risposto alle accuse sulla situazione umanitaria a Gaza, negando fermamente l’esistenza di una politica di fame. Ha sottolineato che Israele ha permesso il passaggio degli aiuti umanitari per tutta la durata del conflitto e ha puntualizzato che senza questi aiuti la popolazione di Gaza non sarebbe sopravvissuta.

Il premier israeliano ha inoltre accusato Hamas di appropriarsi dei rifornimenti destinati alla popolazione civile, utilizzandoli per i propri scopi e, nel contempo, accusando Israele di bloccare gli aiuti. La sua dichiarazione si inserisce in un clima di tensione crescente, con la comunità internazionale che continua a monitorare con preoccupazione la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza.