Non fa ridere Ho letto il libro di De Luca, non fa ridere. Non è Crozza. … di Sergio Pizzolante

Non fa ridere
Ho letto il libro di De Luca, non fa ridere.
Non è Crozza.
È un’analisi del quadro politico non male.
Sopra la media. Quella attuale.
Con proposte per il rilancio del suo partito,
che tanto suo non si sente, molto sopra la media, dei ragazzi della Schlein, ma molto sotto quel che sarebbe commestibile per uno che si sente di centro o di centro sinistra riformista senza appartenenza tossica a quella roba che è stata comunista, poi catto comunista, cattolico di sinistra, poi, non si sa.
E’ la critica più aspra, finanche definitiva, rivolta al Pd che mi sia capitato di sentire o leggere.
Cioè, se un esponente di questo calibro, dice quel che dice del suo partito, quel partito dovrebbe sprofondare negli abissi.
Ma non è così. Non sarà così.
Quel partito sopravvive a tutto.
Perché non è un partito, è un istinto. Bestiale. Di sopravvivenza. E non è una critica. Questa.
E’ una delle critiche più intelligenti alla Meloni.
Gli riconosce intelligenza politica.
Europeismo, atlantismo, Ucraina, Israele.
E’ intelligente, De Luca.
Con intelligenza, poi, critica tutto il resto.
Si occupa anche di Conte.
Detesta i 5 stelle. Anche Conte. Ma ritiene che in lui, Conte, ci sia un grande cinismo politico, misto a spregiudicato trasformismo, che fa sopravvivere i 5 stelle. E per lui, De Luca, cinicamente, questo è un merito.
Si occupa dell’identità del Pd, del futuro, dice cose intelligenti sulla giustizia. Ma sono all’opposto del Pd.
E’ come dire che vuoi rilanciare una cosa, un’azienda, che produce patate, piantando carciofi.
Gli piace il cinismo. Ma qui esagera.
Dice che è il lavoro la piattaforma di rilancio di una identità del Pd. Ha ragione.
La proposta shock? 300000, trecento mila, assunzioni nella pubblica amministrazione.
E qui fa ridere. In effetti.
E’ il Crozza che è in lui.
Sergio Pizzolante