Non performance ma gioco, 400 bimbi provano ‘Joy of Moving’

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  • (ANSA) – MILANO, 31 MAR – Uno sport che da performance
    diventi divertimento e da antagonismo relazione: sono oltre 400
    le bambine e i bambini, tra i 6 e gli 11 anni, che sul
    territorio nazionale sono stati coinvolti nel progetto di
    Ferrero con Save the Children ‘Kinder Joy of Moving’ che punta a
    offrire loro la possibilità di sviluppare i propri talenti e
    aspirazioni quando il contesto sociale o familiare non lo
    permetterebbe. Si tratta di un metodo che nasce dal ‘gioco’,
    validato scientificamente e messo a punto in collaborazione con
    l’Università del Foro Italico di Roma, il Coni e il Miur del
    Piemonte, a seguito di un progetto di ricerca che ha coinvolto
    oltre mille bambini della scuola primaria nel corso di tre anni.
        L’obiettivo è favorire non solo lo sviluppo motorio, ma anche
    quello cognitivo, emozionale e relazionale dei bimbi. Teatro del
    progetto sono i ‘Punti Luce’ di Save the Children: a partire dai
    due centri di Torre Maura e Ponte di Nona a Roma, l’iniziativa
    ha abbracciato in questi mesi altri sei spazi
    dell’Organizzazione in tutta Italia. Una partnership, quella
    tra Ferrero e Save the Children, “ormai decennale” come
    sottolinea la direttrice di Save the Children Italia, Daniela
    Fatarella, che in Italia è “molto forte” e “ha consentito non
    solo di finanziare le attività ma di condividere approcci e
    metodologie: un vero e proprio scambio di know how finalizzato
    al benessere dei bambini e bambine più vulnerabili”.
        Ferrero, ricorda il presidente Bartolomeo Salomone, “vanta
    una lunga tradizione nello sport: la marca Kinder da molti anni
    è impegnata a promuovere lo sviluppo dell’attività motoria
    giovanile attraverso un modello didattico unico nel suo genere.
        Portare l’attività motoria con il metodo Joy of Moving nel
    contesto sociale ove opera Save the Children è il completamento
    di un percorso attraverso il quale desideriamo che tutti i
    bambini abbiano le stesse opportunità”. (ANSA).
       


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