Novafeltria. Tomaso Mazzoli. La sua sfida personale.. 170 km di corsa sul Monte Bianco…Intervista di Sara Ferranti

TomasoMazzoli_LAVAREDO_2014E’ davvero emozionante ascoltare i suoi racconti, si ha quasi la sensazione di toccarla con mano quella sua passione per la corsa.

Si chiama Tomaso Mazzoli, di Pennabilli, sposato con Chiara, padre di una bella bambina, ed è attualmente uno dei più forti atleti di trairunning in Italia.

Classe 1975, laurea in scienza motorie, ha lavorato per diversi anni come preparatore atletico per la Federazione Calcio Sammarinese e per altre federazioni finchè è arrivato il momento di mettere a frutto la propria esperienza e si è lanciato in una nuova sfida aprendo a dicembre 2014 un’attività propria: Peak Performance Studio. 

Tomaso è un vero professionista che segue passo a passo, secondo le varie esigenze, ogni atleta che si affida a lui.

(Tra le altre competenze, è anche guida naturalistica, preparatore atletico tennis e istruttore di Nordic Walking e corre per il MACIANO TEAM RUNNERS).

 

Ciao Tomaso, mi racconti com’è nata la tua passione?

Correre mi è sempre piaciuto. Sono di Pennabilli e da ragazzino andavo a camminare sul Monte Carpegna. Facevo anche dei percorsi in mountan bike. Ma la vera svolta c’è stata in seguito ad un episodio. Avevo 23 anni e mentre camminavo nel bosco ho visto un capriolo sfrecciare davanti a me e arrampicarsi ad una velocità incredibile su per una salita. In quel momento è scattato qualcosa e ho trovato un senso. Ho capito che la mia sfida personale era arrivare a fare esattamente ciò che aveva appena fatto quell’animale. Se riusciva a salire sul monte a quella velocità un capriolo, ero certo che poteva farcela anche un uomo che, soprattutto sulle distanze lunghe, è l’essere vivente più resistente in assoluto. E ti assicuro che, con tanta disciplina e allenamento, arrivarci è possibile. In seguito mi sono appassionato anche ai lupi, e da lì è nata un’ulteriore sfida. Era la metà degli anni 90’ e sapevo che era arrivato, probabilmente dall’Alpe della Luna, un esemplare di lupo.

Volevo vederlo, correvo fino la vetta per cercarlo. Spesso arrivavo quando sul suolo c’erano ancora sue impronte fresche, sentivo il suo odore nell’aria o trovavo le sue prede ancora calde…Non ho mollato, dovevo trovarlo e un giorno, dopo sette anni d’attesa, quest’incontro c’è stato. E’ stato emozionante. Era in un pascolo, immerso nel verde. Un esemplare magnifico di maschio alfa. Era stupendo, bruno, maestoso. Ce l’avevo fatta.

 

Hai fatto della tua passione per la corsa un vero e proprio sport. Partecipi a delle competizioni?

Si certo. Sono anni che gareggio, all’inizio eravamo pochissimi concorrenti. Ricordo quando andavo nel nord Italia per prendere parte ad una gara, erano tutti alpini. Poi con il tempo lo skyrunning ed il trail running hanno preso piede e ora è una disciplina molto sentita.

Quest’anno partecipo ad un campionato che si chiama Appennino trail cup e attualmente sono in testa. Oltre a questo campionato ho partecipato ad altre varie 10 gare in cui ho ottenuto 4 vittorie.

 

Hai progetti imminenti?

Si, ora sto per realizzare uno dei miei sogni ad un anno esatto dal Tor des Géants. Parteciperò alla ULTRA-TRAIL DU MONT BLANC, 170 km da fare di corsa.

E’ la gara più prestigiosa al mondo, è molto difficile riuscire ad essere tra i partecipanti. Devi avere un punteggio particolare (8 punti) ottenuto facendo e vincendo altre gare molto lunghe e in più c’è il sorteggio. L’iscrizione alla Ultre Trail Du Mont Blanc è molto selettiva.

Il 28 agosto 2015 alle 18:00 saremo in più di 2300 a partire per fare il giro completo del Monte Bianco. Ognuno di noi si è scrupolosamente preparato per molti mesi. Si costeggerà l’Aiguille de Bionnassay ed entreremo in Italia nella magica Val Veny dominata dalla Noire de Peuterey e dai ghiacciai del Monte Bianco. Poi si arriverà la Val Ferret, dominata dal Dente del Gigante e dalle Grandes Jorasses, prima di scollinare in Svizzera e trovarsi in un ambiente naturale indescrivibile.

Bisogna completare il percorso in 48 ore ma per fare una grande prestazione a livello internazionale è necessario rimanere entro le 27-28 ore. L’hanno scorso è stata vinta da Francois D’Haene in 20h11 minuti. Il miglior italiano ha fatto un tempo che si aggirava intorno alle 24 h.

E’ una gara totalmente in quota, sono sentieri di alta montagna scoperti.

E’ molto bella, veloce, le salite sono lunghe rispetto quelle appenniniche. Sono più di 10.000 metri di dislivello. Anche lo sbalzo termico è variaile. Si può andare dai 20° ai – 10°. Le previsioni per questo week end dicono che ci sarà tempo sereno ma in montagna niente è scontato, la montagna è selvaggia. Un temporale improvviso può abbassare la temperatura di tantissimi gradi.

 

Qual’è la gara più significativa a cui hai partecipato l’anno scorso? Il Tor des Géants (Giro dei giganti in patois valdostano) è una gara di trail che si svolge in Valle d’Aosta nel mese di settembre. E’ considerata tra i trail più duri al mondo, percorre i sentieri delle Alte vie della regione con partenza ed arrivo a Courmayeur.

Dove ti alleni? sul monte Carpegna e nell’area del Sasso Simone e Simoncello. Parto la mattina molto presto da Novafeltria e arrivo correndo in vetta .

 

Cosa provi mentre corri?

 Ho iniziato a fare trail quando il trail non esisteva per una sfida personale. Desideravo correre allo stesso modo degli animali, allo stato naturale. Soprattutto da ragazzo andavo a correre anche in inverno vestito leggerissimo e ho rischiato anche un semi-congelamento.

Quando corro sono solo con me stesso. E’ un modo per disciplinarmi, per ritrovarmi, per ascoltarmi.

La corsa è stata un continuo cammino esattamente come lo è stato per me nel 2004 intraprendere il cammino di Santiago che, se fatto nel modo giusto, può rappresentare il percorso dell’intera esistenza.

La corsa e la sfida personale partite da un episodio che può apparire frivolo come quello del capriolo, si è poi trasformato in altro. E’ stato un percorso a tappe. Ora, quando corro, riesco ad avere un incontro privilegiato con me stesso e di conseguenza con la Fede. Rimane per me un’esperienza molto spirituale.

Mentre corri per tante ore di seguito ti sono mai capitate situazioni strane?

Si, davvero delle più disparate. Un episodio che posso raccontarti è accaduto durante il Tor Des Geants. Attorno alle 80/90 ore di gara, di notte, con pochissimo sonno alle spalle, ho vissuto un dejavu prolungatissimo in cui ricordavo alla perfezione quella strada anche se non l’avevo mai percorsa. Quando la fatica arriva a quei livelli, si entra in un’altra dimensione.

 

Mentre si gareggia, ci sono momenti in cui si ha proprio bisogno di fermarsi?

Nella gara che farò venerdì, non mi fermerò. 30-32ore di gara riesco a reggerle senza dormire. In gare più lunghe ci si deve fermare per fare dei micro sonni. Al Tor De Geants su quattro giorni di gara avrò dormito 1 h 40. A volte sei colto dal un sonno detto “sonno invincibile” e sei costretto a fermarti per 10, 15 minuti. E’ una cosa che non puoi controllare. Nei militare è l’unico motivo per cui ti concedono il cambio della guardia.

 

E’ possibile seguirti nella gara del Monte bianco? Certamente, Basta collegarsi al sito web della gara: http://utmb.livetrail.net/. Potrete seguirmi in live.

 

Cosa farai dopo questa gara? hai mai pensato di scrivere un libro?

Nella mia vita ho fatto tante esperienze. Lo sport, la natura e di conseguenza la spiritualità mi completano. Lavoro pomeriggio e sera senza sosta, ma la mattina la dedico a me e al trail. A settembre appenderò le scarpe da corsa e per 100 giorni mi dedicherò alla ricerca del tartufo bianco come faccio da tanti anni, e dal primo gennaio 2016 ritornerò ad allenarmi e competere. Questa è la mia vita… Se scriverò un libro? Forse un giorno… ma ancora, non è arrivato il momento.

 

Sara Ferranti