È uscita su molti giornali e media, locali e nazionali, una notizia relativa ad una presunta evasione fiscale di ingenti proporzioni, oltre 14 milioni di euro, che coinvolgerebbe da un lato l’azienda italiana Nutratec, che gestisce la manifattura dei nostri prodotti, e dal lato sammarinese la nostra azienda, Nutrigea s.a. E’ pertanto il caso di fare la massima chiarezza su questa campagna mediatica innescatasi, parrebbe, da una comunicazione della Guardia di Finanza, che ha dato origine a distorsioni gravemente diffamatorie nei nostri confronti da parte della maggioranza dei media.
1 – Abuso d’ufficio. Il comunicato della GdF, e i vari articoli pubblicati, danno come già appurata l’evasione fiscale, e trattano gli individui coinvolti, la cui identità dovrebbe per legge restare anonima in questa fase preliminare, quasi come delinquenti già condannati. Si tratta di un fatto gravissimo e altamente diffamatorio, e se dimostrato, rappresenterebbe un vero e proprio abuso d’ufficio da parte della GdF di Pesaro-Urbino (che parrebbe essere l’Ente divulgatore della ‘notizia’), perché a tutt’oggi non esiste non solo alcun atto giudiziario, ma neppure alcun documento o presa di posizione ufficiale da parte della Agenzia delle Entrate relativamente a tale questione; esiste solo un verbale della GdF, non ancora seguito da alcun atto di rilevanza penalistica o tributaria, sulla cui base la GdF ha emesso un comunicato all’origine di una campagna di stampa assolutamente sproporzionata e denigratoria. Allo stato attuale delle cose, le gravi accuse avanzate nei nostri confronti sono una mera presunzione non provata della GdF e soprattutto una enorme montatura mediatica. Abbiamo dato mandato ai nostri avvocati di procedere a tutela dei nostri diritti, e per il risarcimento degli enormi danni alla nostra immagine e reputazione, contro tutti coloro che si sono prestati alla illecita diffusione di notizie errate, diffamatorie e non diffusibili.
2 – Una montatura sproporzionata. Secondo la GdF sarebbero stati evasi 14 milioni di euro, e se ne parla come se si trattasse di una somma intascata o nascosta da qualcuno. In realtà, i 14 milioni di cui si parla non sono altro che il totale del fatturato Nutrigea nel corso di 5 anni. Tale somma comprende gli stipendi, le provvigioni, le spese di promozione e pubblicitarie, la gestione e i leasing per uffici e magazzini, e soprattutto il costo dei prodotti: quasi 7 di questi 14 milioni sono stati pagati da Nutrigea a Nutratec per l’acquisto dei prodotti, e Nutratec ha già regolarmente inserito tali somme nelle sue dichiarazioni dei redditi, pagando le relative tasse!
Diventa allora chiaro come l’operazione che la GdF ha pomposamente chiamato con l’altisonante nome inglese “Come Back” non è altro che una presunzione del tutto errata, che ha dato origine alla vuota montatura mediatica. Infatti, considerando che anche altre spese importanti di Nutrigea (remunerazioni collaboratori, investimenti promozionali e pubblicitari, alberghi, carburanti, etc.) sono state effettuate in Italia, la maggior parte dei famosi 14 milioni sono già “come back” (tornati), essendo già entrati regolarmente nel sistema economico e fiscale italiano!
Gli utili Nutrigea, possibile oggetto dell’investigazione della GdF, rappresentano una frazione irrisoria dei 14 milioni, e la GdF ha dunque provocato una distorta campagna mediatica trasformando ‘magicamente’ il fatturato aziendale in imponibile (!!!) Questa indebita violazione dei principi giuridici (di privacy, nonché sostanziali e procedurali), se avesse un qualche credito e seguito, porterebbe alla tassazione del 100% del fatturato delle aziende, e dunque alla morte del sistema economico.
Considerata l’esiguità delle somme effettivamente implicate, viene da chiedersi perché la GdF abbia scelto proprio Nutrigea come rappresentante dell’evasione a San Marino, nonostante le tante aziende di proporzioni notevolmente maggiori, magari legate a riciclaggio e affini, presenti nella Repubblica del Titano. Oltre che assolutamente sproporzionata, la scelta della GdF appare quindi illegittima, ingiusta e diffamatoria.
3 – La bufala dell’esterovestizione. Nutrigea respinge comunque l’ipotesi della GdF che la nostra azienda non sia che una maschera fittizia dell’azienda italiana Nutratec. Nutrigea è stata costituita nel 1998, ovvero due anni prima della nascita di Nutratec. Nutratec è una azienda conto-terzista, che svolge un lavoro totalmente diverso da quello di Nutrigea, e Nutrigea è solo uno dei numerosi clienti di Nutratec. Nutrigea è azienda sammarinese a tutti gli effetti: ha una decina di dipendenti sammarinesi; è proprietaria di un magazzino di 300 mq. e affittuaria di uffici a San Marino; tutti i suoi rapporti bancari e finanziari sono esclusivamente con San Marino; vende beni reali, importandoli a San Marino, e rivendendoli in Italia ma anche in altri paesi; e i suoi organi amministrativi hanno sempre operato a e da San Marino. Non esiste dunque nessuno dei requisiti richiesti per poter configurare l’ipotesi dell’esterovestizione.
4 – Dr. Scoglio e prodotti Nutrigea. In questo contesto denigratorio, si è anche tentato di coinvolgere il dr. Stefano Scoglio, che da ormai molti anni svolge il ruolo di formulatore dei nostri prodotti e di responsabile della ricerca e della formazione per Nutrigea. Nutrigea è specializzata nelle microalghe Klamath, e il dr. Scoglio è uno dei massimi esperti mondiali sull’alga Klamath, oltre che inventore dei brevetti che coprono i due estratti della microalga (Klamin® e AfaMax®). Negli ultimi anni il dr. Scoglio ha concentrato le sue energie nello sviluppo dei sempre più numerosi studi clinici che hanno comprovato l’efficacia della Klamath, e in particolare dei suoi estratti brevettati, in numerosi ambiti salutistici. Data questa sua essenziale competenza, il dr. Scoglio è essenziale alla vita della nostra azienda, e il tentativo di oscurare il suo ruolo di ricercatore di primo piano nell’ambito dell’integrazione naturale sotto la coltre di questa immaginario occultamento di fantomatici milioni è una grave diffamazione, che si scontra con l’oggettività del suo curriculum, delle sue ricerche scientifiche e cliniche, delle sue pubblicazioni divulgative, volte a promuovere il bene e la salute di quante più persone possibile. Anche grazie al suo lungo e generoso lavoro, le Klamath di Nutrigea hanno raggiunto oggi una qualità senza precedenti, e tramite lo sviluppo dei suoi specifici estratti brevettati il grado di efficacia dei prodotti Nutrigea è oggi grandemente aumentato. Nutrigea è oggi leader nel mondo del naturale per lo sviluppo della ricerca scientifica e clinica, e le sue rivendicazioni di efficacia si basano su specifici studi e pubblicazioni scientifiche che sono a disposizione di tutti coloro che vogliano verificarle con serietà e onestà intellettuale.
Faremo dunque tutti i passi legali necessari per difendere la nostra reputazione e i nostri diritti, e diffidiamo in tal senso chiunque insista nel prorogare la diffamazione nei nostri confronti, perché non abbiamo nessuna intenzione di prestarci a questo gioco al massacro, quale vittima sacrificale di un meccanismo fondato su strani giochi di potere, e su assunti errati, irregolari ed illegittimi, sia da parte dell’Autorità procedente sia da parte dei media interessati.
NUTRIGEA s.a.
L’Amministratore
Dr. Luigi Gallo