L´occupazione a San Marino è, nel suo complesso, una questione estremamente delicata; se non viene posta correttamente, si corre il rischio di mettere i lavoratori gli uni contro gli altriLa necessità di favorire il più possibile l´occupazione dei lavoratori sammarinesi e residenti – espressa in un passaggio della relazione del Segretario di Stato per le Finanze al Bilancio previsionale dello Stato 2010, e ripresa in alcune dichiarazioni dello stesso Segretario di Stato apparse oggi sulla stampa – per le Organizzazioni Sindacali è un principio di fondo legittimo e condiviso.
Premesso ciò, va detto che a San Marino l´attuale situazione occupazionale fa registrare una non piena corrispondenza tra domanda e offerta di lavoro, in quanto la struttura economica esistente richiede diverse figure professionali non presenti nelle liste sammarinesi di avviamento al lavoro. Da parte nostra, da sempre rivendichiamo – invece – scelte di politica economica coerenti con la manodopera sammarinese, e quindi con le professionalità realmente esistenti e con i titoli di studio dei nostri giovani, al fine di dare sbocchi occupazionali adeguati e in tempi ragionevoli a tutti i cittadini del nostro paese.
In ogni caso, questa intenzione espressa dal Governo va indirizzata principalmente ai datori di lavoro, dato che nella nostra realtà le richieste nominative di personale vengono inoltrate direttamente dalle aziende all´Ufficio del Lavoro. Al di là di tutto ciò, come Organizzazioni Sindacali ribadiamo che quando un lavoratore è occupato sul nostro territorio, il nostro dovere è quello di fornirgli le tutele previste sul piano dei diritti e delle condizioni di lavoro, indipendentemente dalla sua nazionalità e luogo di residenza.
Nel complesso, quella dell´occupazione a San Marino è una questione estremamente delicata; se non viene posta correttamente – tanto più in un momento di crisi come questo – si corre il rischio di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri. Un rischio che va assolutamente evitato.
Centrale Sindacale Unitaria