Dal 23 al 25 maggio torna OCEANMAN Cattolica, l’attesissima gara di nuoto in acque libere, e anche quest’anno Sea Shepherd Italia Onlus sarà presente per portare il suo messaggio di tutela dell’ambiente marino.

Nuotare in mare non è solo uno sport: è un’esperienza immersiva, affascinante, spesso più rigenerante delle vasche in piscina. Ma chi vive il mare da vicino, come nuotatori, sub e velisti, spesso ne coglie anche le fragilità: plastica, inquinamento, pesca illegale, distruzione dell’habitat. Da qui nasce la sinergia tra sport e attivismo, incarnata perfettamente dalla partecipazione di Sea Shepherd, organizzazione internazionale senza scopo di lucro impegnata da quasi 50 anni nella salvaguardia degli oceani.
Anche a Cattolica i volontari dell’associazione saranno presenti con un info point dedicato alle campagne in corso e alla sensibilizzazione ambientale, oltre che con materiale informativo e merchandising per sostenere le attività sul territorio.
«Chi nuota in mare può davvero capire i problemi dell’ecosistema marino, perché li vede con i propri occhi», spiega Dominique Agarri Panigutti, rappresentante di Sea Shepherd Italia. In Italia, l’organizzazione è attiva con sette iniziative stabili, tra cui quella in difesa della foca monaca nel Mediterraneo e la storica presenza nella Riserva Marina del Plemmirio a Siracusa, dove i volontari operano da oltre 10 anni per contrastare la pesca di frodo, tutelare specie come la cernia bruna e monitorare la crisi dei ricci di mare.
Segnali positivi non mancano: le segnalazioni di illeciti da parte dei volontari, un tempo quotidiane, sono oggi molto più rare grazie alla maggiore consapevolezza acquisita dalla popolazione locale.
Durante la conferenza stampa di apertura, prevista per venerdì 23 maggio alle 16 in Piazza del Tramonto al Porto di Cattolica, interverrà anche Stefano Quarta, volontario di lungo corso dell’associazione, che illustrerà nel dettaglio le attività di Sea Shepherd e l’impegno continuo nella difesa dell’ecosistema marino.
OCEANMAN Cattolica 2025 sarà così non solo un evento sportivo di rilievo internazionale, ma anche un’occasione per riflettere su un futuro più sostenibile, dove nuotare in mare significhi anche difenderlo.