OPERAZIONE CONTRO LA TRATTA DI ESSERI UMANI, COINVOLTI ANCHE 2 SAMMARINESI

Anche due medici italiani tra i 30 arrestati dai carabinieri del Ros nell’ambito di una maxi operazione contro la tratta di esseri umani dalla Nigeria. l militari, che in queste ore stanno eseguendo le ordinanze di custodia cautelare in Italia, Nigeria e altri Paesi europei, hanno smantellato un’organizzazione che reclutava giovani donne dal paese africano e, dietro minacce, le costringeva al ‘marciapiede’ in Italia.

Il coinvolgimento dei due medici italiani sembra essere legato ad aborti clandestini su alcune giovani.

A coordinare le indagini e’ la Procura distrettuale antimafia di Ancona, che ha chiesto ed ottenuto provvedimenti restrittivi nei confronti 30 persone, tutte accusate di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, riduzione in schiavitu’, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Al centro degli accertamenti del Raggruppamento operativo speciale dell’Arma un sodalizio transnazionale, di matrice prevalentemente nigeriana, dedito allo sfruttamento di connazionali, fatte giungere illegalmente in Italia e ridotte in schiavitu’ con il ricorso a violenza, riti esoterici e minacce ai familiari nel paese di origine.

Le ragazze venivano selezionate e reclutate anche attraverso book fotografici. Per il viaggio le vittime dovevano versare al gruppo criminale somme comprese tra i 40mila e i 60mila euro, e il contratto era sancito da riti voodoo. Munite di documenti contraffatti, le ragazze venivano imbarcate su aerei diretti in Olanda o in Francia, dove altri referenti dell’organizzazione provvedevano ad accompagnarle in Italia via terra e a consegnarle a cellule capeggiate da ‘madame’ che le avviavano allo sfruttamento sessuale. In altri casi le giovani venivano mandate in Turchia e poi fatte proseguire per la Grecia. Da qui venivano accompagnate in Italia a bordo di traghetti di linea o in aereo, via Parigi.

 

Un’altra rotta consisteva invece in viaggi via terra fino alle coste del Marocco o della Libia, e il trasbordo in Spagna o in Italia su imbarcazioni di fortuna. Dell’organizzazione facevano parte soggetti attivi in Nigeria, Spagna, Francia, Olanda, Germania, Grecia e nella Repubblica di San Marino. In Italia controlli e perquisizioni hanno interessato le Marche, il Lazio, l’Emilia Romagna e la Lombardia. L’indagine si è intrecciata con un’inchiesta della Direzione distrettuale di Ancona su un traffico internazionale di stupefacenti, che nell’aprile del 2008 aveva gia’ portato in carcere 15 indagati. Da Madrid la droga veniva consegnata a referenti in Piemonte e nelle Marche, con il sistema dei corrieri a pioggia: spesso proprio giovani donne nigeriane, poi avviate alla prostituzione lungo il litorale marchigiano.

 

L’operazione, denominata ‘foglie nere’, ha portato inoltre a documentare numerose interruzioni di gravidanza delle vittime da parte dei due medici italiani finiti nei guai e di due nigeriani, considerati dagli investigatori ”referenti del sodalizio nella capitale”. I due professionisti finiti in carcere eseguivano aborti anche su ragazze in stato di gravidanza avanzatissimo, con un tariffario che oscillava fra i 300 e i 2.500 euro.

 

Una giovane ormai vicina al parto è stata sottratta all’interruzione di gravidanza dai carabinieri, che l’hanno inserita nel programma di assistenza previsto dalla legge 228 del 2003 per chi collabora alle indagini sullo sfruttamento e la tratta. La ragazza ha partorito e sta bene. Di questa tranche dell’inchiesta si occupa la procura di Roma, cui la Distrettuale di Ancona ha trasmesso gli atti di indagine.

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