
Lo scontro che nell’ultima settimana ha portato alla rielezione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, hanno spaccato il Movimento 5 stelle. Le divergenze tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio nella leadership del M5s sono giunte al pettine e ora si rende necessario un confronto interno. Emblematico quanto accaduto al termine della sesta votazione, con l’endorsement di Grillo a Elisabetta Belloni, spinto dai fedelissimi di Conte per tagliare fuori il ministro.
Ora “occorre un chiarimento politico“, spiega a Repubblica il vicepresidente dei pentastellati Riccardo Ricciardi puntando il dito contro il ministro degli Esteri per aver invocato, subito dopo l’elezione di Mattarella, la necessità di una “riflessione politica interna“. Parole che non sono sfuggite e che hanno ulteriormente scaldato gli animi all’interno del Movimento, richiedendo l’intervento di Ricciardi per riportare un po’ di calma, almeno apparente, all’interno del gruppo dei parlamentari.
Nell’intervista a Repubblica le accuse di Ricciardi sono dirette soprattutto a Di Maio, che “dovrà rendere conto al Movimento di alcuni passaggi“. Ricciardi ha sottolineato che “c’è una piccola minoranza con i quali dovremo chiarire alcuni passaggi“. Parole molto dure, che sanno di resa dei conti all’interno del Movimento. “Ci sono gruppi che ritengono di fare politica dentro i palazzi, questo non rappresenta il vero M5s“, ha accusato Riccardo Ricciardi.
Il vicepresidente del Movimento 5 Stelle ha ribadito che la leadership del partito è in mano solo a Giuseppe Conte e che al momento non sono previsti cambiamenti e nemmeno scissioni tra le diverse correnti: “Il Movimento è uno e Conte ha una legittimazione forte degli iscritti“. Parole molto dure, che avranno sicuramente delle ripercussioni nelle prossime settimane negli equilibri del Movimento. Nonostante la legittimazione di Ricciardi, infatti, le divisioni all’interno del gruppo dei pentastellati sono alla luce del sole. Conte non ha il controllo di parte del Movimento, che non gli riconosce la leadership.
Ricciardi si sta cimentando nel difficile compito di tenere unite le fila dei pentastellati nella mano di Giuseppe Conte: “C’è una leadership che insieme a Camera e Senato ha lavorato unitamente, con il supporto della stragrande maggioranza del gruppo. Poi sì, occorre un chiarimento politico, vogliamo capire le motivazioni che hanno fatto emergere comportamenti non lineari“. Ora tutto è in stallo, servirà del tempo per capire quali ripercussioni ci potrebbero essere, mentre i fedeli sodali di Giuseppe Conte rivendicano la vittoria del loro leader nella corsa al Quirinale.
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