
(ANSA) – NEW YORK, 18 DIC – “Se non fossi intervenuto, mia
figlia oggi sarebbe morta”: in un’intervista al ‘Mail on Sunday’
il padre di Britney Spears parla in pubblico per la prima volta
dopo la fine della custodia legale a cui per quasi 14 anni ha
assoggettato la figlia. Jamie Spears ha difeso la sua condotta
spiegando che ama la figlia “con tutto il cuore e con tutta
l’anima”. L’intervista arriva dopo che Britney ha allarmato
perfino i suoi fan piu’ fedeli con una serie di foto seminude
postate sui suoi profili social accompagnate da bizarre
didascalie. Jamie Spear si era messo in mezzo ottenendo di applicare a
Britney un istituto legale riservato a persone molto anziane o
non piu’ in grado di intendere e di volere dopo che la figlia
aveva avuto un paio di collassi nervosi sotto i flash dei
fotografi. La battaglia legale della pop star per liberarsi dal
giogo paterno era culminata un anno fa a novembre quando un
tribunale di Los Angeles aveva dichiarato illegale la tutela e
Britney per la prima volta in anni aveva avuto accesso a una
carta di credito. Jamie ha detto al tabloid britannico di non voler vuotare
completamente il sacco per non far precipitare Britney “in un
buco nero” peggiore di prima. “E’ stato un inferno, ma non so
se, senza la tutela, lei sarebbe ancora viva. Per proteggere
lei, per proteggere i ragazzi la tutela era un ottimo strumento.
Senza, non so se li avrebbe avuti indietro”, ha detto a
proposito di Preston e Jayden, i figli adolescenti di Britney e
Kevin Federline, che vivono da anni con il padre.
Britney Spears e Federline hanno divorziato nel 2007, dopo di
che lei ha cominciato a comportarsi stranamente: si era rasata
la testa, preso ad ombrellate la macchina di un fotografo ed era
stata ricoverata in ospedale per tossicodipendenze. Fu allora
che fu istituita la tutela legale che inizialmente doveva essere
temporanea ma dopo qualche mese era diventata permanente. Jamie
a quel punto aveva ottenuto il controllo completo sulle finanze
della figlia e su tutte le decisioni relative la sua carriera in
cambio di un compenso da 16 mila dollari al mese. (ANSA).
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