Parigi. Salah indossò la cintura esplosiva trovata a Montrouge

Salah Abdeslam (foto dal sito della polizia belga)

Arrivano ulteriori dettagli sugli attentatori della strage di Parigi del 13 novembre.

La cintura. Secondo una fonte vicina alle indagini in Francia, citata dalla Cnn, Sarebbe stata effettivamente indossata da Salah Abdeslam, la cintura di esplosivi ritrovata il 23 novembre scorso a Montrouge, nella banlieue parigina. Secondo la stessa fonte è grazie a delle tracce di Dna ritrovate grazie al sudore che sarebbe stato identificato il presunto cervello degli attentati di Parigi.

La fuga in un armadio. Secondo la televisione belga, l’uomo più ricercato d’Europa sarebbe sfuggito di poco alla cattura l 16 novembre a Molenbeek, quartiere di Bruxelles, nascondendosi in un armadio. Per la Rtbf, quel mattino le unità speciali hanno preso d’assalto l’edificio di rue Delaunoy dove, secondo l’intelligence si trovava Salah, per tentare di mettere le mani sul jihadista. Ma senza successo.
Sempre secondo l’emittente belga, Salah Abdeslam sarebbe stato aiutato da dei complici che avrebbero “approfittato di un trasloco per nascondere Salah Abdeslam, o in una macchina o in un armadio”. Una ipotesi oggi privilegiata dagli inquirenti, assicura la Rtbf.

La beffa nella legge: Salah fuggito perchè legge vieta perquisizioni tra le 23 e le 5 di mattina Il ricercato n.1 delle stragi, Salah Abdeslam, era stato “verosimilmente” localizzato “a Molenbeek” nella notte tra il 15 e il 16 novembre, dopo gli attacchi, ma non poté essere arrestato perché il codice penale belga impedisce le perquisizioni notturne tra le 23 di sera e le 5 mattina. La rivelazione shock non è un’indiscrezione ma è stata fatta personalmente dal ministro della Giustizia belga, Koen Geens, al programma ‘Faroek’ della tv fiamminga Vtm. Di più. Secondo la RTBF, la tv pubblica belga, Salah sarebbe riuscito a scappare sotto il naso della polizia nascondendosi in un mobile e/o in un veicolo sfruttando un trasloco in corso nella via dove si nascondeva a Molenbeek, al n. 47 di rue Delaunoy, tra il 15 e il 16 novembre. Beffando così le forze speciali che, a rigor di legge, sono potute intervenire solo la mattina. Inutile dire che i social network sono stati invasi da polemiche e commenti beffardi. Quanto ai due nuovi individui sono stati fermati in Austria nel week-end in un rifugio per migranti a Salisburgo e sono sospettati di “partecipazione ad un’organizzazione terroristica”, ha riferito la procura della città austriaca.

Cnn: terroristi hanno usato WhatsApp e Telegram. Fonti degli ambienti investigativi che indagano sugli attentati di Parigi hanno dichiarato alla Cnn di avere le prove che gli attentatori hanno utilizzato app criptate come WhatsApp e Telegram per comunicare nascondendo i propri piani oltre a proteggere la propria identità. E’ la prima volta che gli inquirenti fanno una simile affermazione. Le stesse fonto non hanno precisato quali specifiche prove dimostrino che le app sono state utilizzate per preparare gli attacchi, ma hanno aggiunto che i programmi sono stati utilizzati per le comunicazioni dei terroristi per un certo periodo precedente gli attentati. Quello che è stato scritto in quei messaggi potrebbe non essere mai possibile scoprirlo, ha commentato uno degli inquirenti alla Cnn, riaprendo così implicitamente il dibattito su quale priorità: protezione della privacy in Rete e sulle piattaforme social o sicurezza?

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