Il percorso per portare San Marino fuori dalle emergenze passa su coerenza, credibilità e buona reputazione
Da gennaio ad oggi, quatro dibattiti consiliari sul sistema bancario. Ed è stato giusto così, perché le evoluzioni sono state significative. Siamo partiti da una serie di emergenze pesantissime: procedura rafforzata Moneyval, circolare Draghi, BCSM senza presidente dal 2008. E in più la vicenda Carisp – Delta.
Gli obiettivi del governo e della maggioranza si sono presentati subito in maniera obbligatoria: uscire dalla procedura raforzata, uscire dalla lista grigia OCSE, recuperare il rapporto con l’Italia e procedere alla firma degli accordi, fronteggiare lo scudo fiscale provvedendo a garantire la liquidità del sistema e la sua solidità.
Il sistema bancario ha attraversato momenti terribili. Altri Paesi, piccoli o anche più grandi del nostro, hanno tremato di fronte agli scudi istituiti dai rispettivi Paesi confinanti. Qualcuno, da Andorra alla Svizzera, ha rischiato il collasso. Ma San Marino ha retto bene. Nonostante eventi straordinari spesso governati al di fuori e al di sopra di noi.
Gli strumenti normativi messi in atto dal governo e la solidarietà tra le banche hanno consentito di attraversare questa “tempesta perfetta”.
Ogni obiettivo è stato raggiunto. Non solo, ma sono stati creati i presupposti (vedi accordo finanziario) per uno sviluppo a cui si potrà fattivamente mettere mano non appena sarà superata l’attuale congiuntura.
I decreti “salva sistema”, proposti da BCSM e caldeggiati dal FMI, che arrivano alla ratifica consiliare in questa seduta, hanno contribuito a sostenere la fiducia degli operatori e dei clienti nel sistema bancario sammarinese.
Per questo, in Consiglio, la maggioranza si è trovata compatta e convinta nel tutelare e aiutare le banche a superare questo difficile momento, contro un’opposizione abbastanza disorientata e priva di argomenti. Specialmente di fronte ai riferimenti oggettivi, squisitamente tecnici, che sono stati portati in Aula.
L’attenzione della maggioranza rimana alta, in ogni caso da questo momento comincia la risalita: potenziare Banca Centrale, valorizzando le professionalità sammarinesi e valutando una possibile riforma della legge sulle banche; sollecitare la firma degli accordi che ancora mancano per una effettiva ripresa della collaborazione anche tra Stati; consolidare la vigilanza; predisporre un articolato progetto di rilancio.
Per la maggioranza, sarà questo il ruolino di marcia del 2010. Poi i conti si faranno alla fine. Magari con un altro dibattito consiliare sulle banche.
