Si parla di Banca agricola commerciale di San Marino (Bac), tra le maggiori nel paradiso fiscale e che appartiene a Unicredit (ha il 93% delle quote tra private banking e Cordusio fiduciaria, come eredità di Banca Rolo). Da tempo Bac è in vendita: il giro di vite di Bankitalia contro riciclaggio e presenze tricolori offshore, in atto da mesi, ha indotto Alessandro Profumo a cercare compratori. Secondo ricostruzioni attendibili raccolte nel Titano, in agosto s’erano avvicinati compratori stranieri, libici e dell’Est Europa.
Ma il governo locale, desideroso di mantenere in mani vicine la proprietà delle quattro banche “storiche”, avrebbe optato per la soluzione interna. Quindi, salvo sorprese (venerdì scade il termine per presentare offerte),la Bac sarà integrata in Cassa di Risparmio di San Marino, disposta a valutarla poco meno di 100 milioni di euro. Le altre offerte in via di formalizzazione sembra appartengano a due cordate internazionali — estranee ai capitali libici però — e a Banca di San Marino, altro istituto storico che a sua volta dovrebbe rilevare, prossimamente, il Credito industriale sammarinese dall’italiana Cassa di risparmio. (…) Dal canto suo, Unicredit fa sapere via portavoce che “nessuna società libica ha manifestato interesse per la Bac”. (…) L’istituto in vendita, che ha 109 milioni di mezzi propri e 17 di utile netto al bilancio 2009, conta 11 filiali a San Marino, attive in tutte le classiche attività bancarie ed è stato fondato nel 1920, (…)
La Repubblica