Pesaro, “Affidopoli”: l’ex collaboratore Santini accusa Matteo Ricci di uso personale di un appartamento e relazioni opache. Il Candidato alla Presidenza Regionale del PD smentisce

A poche settimane dalle elezioni regionali nelle Marche, un’inchiesta giudiziaria scuote la scena politica pesarese. Al centro delle attenzioni della Procura di Pesaro c’è Massimiliano Santini, 43enne ex responsabile eventi del Comune e stretto collaboratore dell’attuale candidato di centrosinistra e sindaco uscente Matteo Ricci. Santini, indagato per corruzione, ha iniziato a collaborare con gli inquirenti rivelando dettagli che potrebbero mettere in crisi la posizione politica di Ricci.

L’indagine si focalizza su un appartamento a Pesaro, acquistato nel 2021 da Santini grazie a un mutuo e a bonifici per un totale di 43.000 euro provenienti, secondo le contestazioni, dall’imprenditore Stefano Esposito, anche lui sotto la lente degli investigatori. Santini sostiene che l’immobile fosse usato abitualmente da Ricci come se fosse casa sua, un fatto negato categoricamente dal sindaco. Secondo quanto riportato da Santini, inoltre, Ricci ed Esposito si conoscevano bene e intrattenevano rapporti regolari, contrariamente a quanto Ricci ha sempre affermato.

Documenti bancari e registrazioni raccolti dagli investigatori sembrano confermare i trasferimenti di denaro e gli acquisti effettuati per arredare l’appartamento, portando la Procura a ipotizzare che si tratti di pagamenti nascosti o compensazioni indirette. Ricci ha respinto ogni accusa, definendo le rivelazioni “fango” a scopo elettorale, ma Santini ha raccontato di incontri frequenti tra Ricci e l’imprenditore, comprese uscite in bicicletta e presenze documentate nell’appartamento sotto sequestro.

La magistratura sta anche indagando sul sistema di gestione degli eventi comunali dal 2021 al 2024, finanziati attraverso associazioni e sponsor privati. Santini ha ammesso l’esistenza di una rete di relazioni politiche che coinvolgerebbe il sindaco, pur dichiarando di non aver personalmente tratto vantaggi economici. Le indagini si concentrano anche su cene e incontri tra Ricci ed Esposito, documentati da messaggi e fotografie, che contraddicono la versione ufficiale del candidato.

La vicenda arriva in un momento delicato per la campagna elettorale di Ricci, impegnato a promuovere trasparenza e buona amministrazione. Le opposizioni hanno già chiesto chiarimenti, denunciando un presunto “doppio volto” nella giunta uscente. Nel frattempo, gli inquirenti proseguono con nuove audizioni e l’analisi dei dispositivi sequestrati, mentre il futuro politico di Ricci resta appeso a queste indagini.