Pesaro, vicenda “sponsorizzazioni opache”. Da FdI durissmo attacco all’ex Sindaco e all’attuale Primo Cittadino: “Biancani conferma un sistema opaco e scarica Ricci. Parole illuminanti”.

«Incommentabili, ma al contempo illuminanti». Così il consigliere regionale Nicola Baiocchi, del coordinamento comunale di Fratelli d’Italia Pesaro, definisce le recenti dichiarazioni del sindaco di Pesaro Andrea Biancani sulla delicata vicenda delle sponsorizzazioni comunali, emersa nei mesi scorsi e legata all’amministrazione guidata da Matteo Ricci.

Secondo Baiocchi, Biancani con le sue parole avrebbe di fatto ammesso l’esistenza di «un sistema oscuro di sponsorizzazioni» risalente al periodo in cui Ricci era sindaco, prendendone ora le distanze e sconfessando l’operato della precedente giunta – «la stessa di cui faceva parte» – nonché del capo di gabinetto Franco Arceci. «Biancani sfiducia di fatto la sua stessa ex giunta – afferma Baiocchi – facendo chiarezza sulle tante ombre che hanno caratterizzato quel periodo amministrativo. Ma lo fa, purtroppo, tentando maldestramente di scaricare ogni responsabilità sugli imprenditori che, accogliendo pubblici appelli del Comune, hanno legittimamente contribuito a eventi e opere pubbliche».

Il consigliere di Fratelli d’Italia contesta duramente una frase attribuita al primo cittadino: “Pensate che poi gli imprenditori, dopo aver sponsorizzato, non chiedano qualcosa in cambio?”, definendola una generalizzazione grave e inaccettabile.

«Chi ha promosso le sponsorizzazioni con appelli diretti ai privati? Non erano forse il sindaco Ricci e il vicesindaco Vimini? Chi ha contrattato importi e modalità? Chi ha omesso di comunicarle ai dirigenti, lasciando che non venissero contabilizzate nelle determine? E perché – chiede Baiocchi – questi fondi non affluivano al Comune ma a associazioni amiche?».

Per Baiocchi, la responsabilità politica della vicenda è chiara e rimanda all’allora amministrazione Ricci. Le dichiarazioni odierne di Biancani, conclude, rappresentano un segnale: «Biancani ha capito che è più importante difendere il proprio operato e la propria reputazione, piuttosto che continuare a coprire chi ha permesso che tutto ciò accadesse. Meglio tardi che mai».