Milano ha ricordato lunedì le vittime della strage di piazza Fontana con una manifestazione a cui hanno partecipato circa 500 persone. Di fronte alla sede di quella che era la Banca nazionale dell’agricoltura, dove è esplosa la bomba, sono state deposte le corone delle istituzioni, in ricordo delle 17 vittime del 12 dicembre 1969. «Di fronte a questa piazza mi sento fiero di essere sindaco – ha spiegato Sala -. Milano ha la capacità incredibile di andare avanti e così farà sempre, ma sarebbe diverso andare avanti sapendo che certe verità possano venire fuori e che certi episodi non accadano mai più». Milano «non merita l’incapacità di non arrivare alla giustizia».
La memoria
Infine il sindaco ha fatto una promessa ai cittadini presenti e ai parenti delle vittime, riuniti nell’associazione familiari vittime della strage di piazza Fontana: «Vi prometto la mia determinazione nel fare si che non si perda la memoria – ha concluso -. Nei luoghi di Milano dove alberga la memoria noi ci saremo, così come ci saremo accanto a chi lotta per la verità, come voi. Io sono sindaco di tutti i milanesi ma ancora di più adesso lo sono di chi è qui con me e rappresenta la bella Milano».
I familiari
Il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di piazza Fontana, Carlo Arnoldi, ha sottolineato come dell’accaduto «si sa tutto. Adesso basta dire che non si sa nulla – ha spiegato -, si è trattato di una bomba neofascista per destabilizzare il Paese, probabilmente per portare ad un colpo di Stato». Il presidente del Comitato permanente anti fascista Roberto Cenati ha ricordato anche il ferroviere anarchico, ingiustamente accusato della strage, Giuseppe Pinelli a cui la piazza ha tributato un applauso. In piazza Fontana oggi c’era anche una delle due figlie, Claudia Pinelli.
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