Pier Marino Mularoni (DDC) su vicenda PUNTO SHOP

La società Punto Shop per quanto a mia conoscenza, nei 12 mesi in cui ho ricoperto l’ incarico di Segretario di Stato per il lavoro, era un’ azienda nata circa 10 anni fà, che aveva riscosso un notevole successo, nel settore delle televendite, con punte di fatturato di circa 50 milioni di euro nel 2005-2006 e un numero di dipendenti fino a 180 anche con l’impiego di studenti nel periodo estivo e un fatturato di circa 35 milioni di euro nel 2007. Immagino, anche se non dispongo di dati in merito, che in tale periodo gli introiti dello Stato (monofase, igr, contributi) siano stati notevoli. La Punto Shop quindi non era un’azienda fasulla ma una realtà imprenditoriale riconosciuta da tutti e di notevole importanza. Personalmente mi dispiace, come accaduto anche al consigliere Tito Masi, di essere stato tirato in ballo in una questione della quale nessuno ha investito il Governo del quale ho fatto parte. Governare a volte comporta assunzioni di responsabilita’, anche in situazioni non semplici. Se l’azienda, le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria avessero sollevato la questione il precedente Governo nei limiti dei suoi poteri non avrebbe avuto difficolta’ ad affrontarla. Purtroppo, checche’ se ne dica, ancora la rabdomanzia non e’ una scienza e le chiacchere e sopratutto le insinuazioni lasciano il tempo che trovano di fronte alle lettere di licenziamento e ai debiti di un’azienda sul destino della quale penso sia un po’ difficile addebitare qualcosa al sottoscritto o invocare latitanza. 
Pier Marino Mularoni (Ex Segretario di Stato al lavoro / Consigliere DdC).