Pinarella, donna travolta dalla ruspa: perchè non ha sentito il arrivare il mezzo che la travolgeva. Prime ipotesi degli investigatori

A Pinarella, sul litorale ravennate, continua a delinearsi la dinamica della tragica morte di Elisa Spadavecchia, la turista 66enne originaria di Creazzo, in provincia di Vicenza, investita sabato mattina da una ruspa mentre passeggiava sulla spiaggia.

Secondo le prime ricostruzioni, Elisa potrebbe non essersi accorta del mezzo che le stava arrivando alle spalle. A influire, probabilmente, una sorta di assuefazione al rumore del cingolato, che da diversi minuti stava eseguendo manovre avanti e indietro lungo il tratto di spiaggia. La donna, infatti, non avrebbe reagito in tempo al movimento in retromarcia del veicolo.

A condurre il mezzo era un 54enne che, stando alle testimonianze raccolte, aveva percorso circa 400 metri dallo stradello d’accesso alla spiaggia, fermandosi all’altezza del Bagno Franco. È lì che avrebbe effettuato una manovra improvvisa in retromarcia, proprio nella direzione in cui si trovava la vittima.

Il mezzo è stato sequestrato e, su disposizione della Procura di Ravenna, sono stati avviati accertamenti tecnici per verificare il funzionamento di sistemi di sicurezza fondamentali come freni e segnalatori acustici. In particolare, si indaga sul cosiddetto “cicalino”, il segnale sonoro che dovrebbe avvertire del movimento in retro. Resta aperta l’ipotesi che, anche se in funzione, il segnale sia stato ignorato dalla donna per la sua costanza, diventando quasi indistinguibile dal sottofondo.

Sul fronte investigativo, l’uomo alla guida è risultato negativo all’alcoltest effettuato subito dopo l’incidente, mentre si attendono ancora i risultati degli esami tossicologici. Un passaggio, quest’ultimo, considerato cruciale anche alla luce di precedenti simili: tre anni fa, un caso analogo si concluse con l’arresto dell’autista, risultato positivo alla cocaina dopo un incidente mortale.

Al momento il conducente non è stato ancora interrogato formalmente dalla Procura. Potrà eventualmente scegliere di rilasciare dichiarazioni tramite il proprio avvocato, Vittorio Manes, del foro di Forlì.

Un caso che scuote e interroga sulla sicurezza nei luoghi pubblici, anche nei contesti apparentemente più tranquilli come una mattina sul bagnasciuga.