PREMIERATO: fra bulimia e anoressia del potere … di Sergio Pizzolante

Sergio Pizzolante
Vi è mai capitato di vedere una persona ammalata di bulimia fiondarsi su un bombolone con la crema?
O una persona anoressica smangiucchiare un foglia di insalata?
Avete presente?
Ecco, la proposta di legge per il Premierato, per l’elezione diretta del Presidente del Consiglio,
mi fa venire in mente queste immagini.
Cioè, tu hai una malattia grave e fai cose per aggravare ancor più la situazione.
Qual è la malattia grave del sistema democratico italiano?
La democrazia ridotta a valore relativo.
La democrazia apparente.
Non mi voglio riferire in questo caso allo squilibrio dei poteri, allo squilibrio fra i poteri, quello esecutivo, quello legislativo e quello giudiziario. Ormai lampante. A favore di quello giudiziario. Mi riferisco agli squilibri dentro i poteri eletti: legislativo ed esecutivo.
Mi riferisco a quel che rimane del potere democratico, dove agiscono coloro che sono stati eletti, non quelli che hanno superato un concorso.
Quelli eletti contano poco, ma ancora ci sono.
Bene, in questa ridotta del potere democratico, in questo mondo fatto di appariscenza senza potenza, che si chiama Parlamento, Governo ect ect…che succede?
Succede che si presenta una legge per eleggere direttamente il Premier. Per consolidare il sistema maggioritario. Per dare stabilità governante, decidente, al Paese. Dicono.
Troppa melassa parlamentare, tempi lunghi, serve rapidità e poi è necessario sapere, dopo il voto, chi ha vinto, chi deve governare. Dicono.
Guardiamo indietro, un anno fa si è votato, abbiamo immediatamente saputo chi aveva vinto, chi sarebbe diventato Presidente del Consiglio. Il Presidente ha poi composto un Governo, ha nominato, chiedo scusa, ha indicato, i Ministri, poi ha deciso i capi di Eni, Enel, Rai, che valgono più dei ministeri, bene.
Adesso governa. Deve convincere il Parlamento, il potere legislativo, sulle decisioni prese dal potere esecutivo? Facile, due terzi degli eletti li ha nominati il Presidente del Consiglio. Gli eletti nemmeno emendamenti possono presentare alla Legge di Bilancio.
Nello spazio rimasto attivo della democrazia degli eletti dagli elettori, serve più potere all’Esecutivo? E al capo dell’esecutivo?
Basterebbe questo per dire che la proposta del
Premier eletto direttamente è ridondante, bulimica, ad esser buoni.
Ma non sono queste le ragioni più importanti per dire che è un errore.
Il Premier d’Italia, come il sindaco d’Italia, si dice. Dai tempi dell’elezione diretta del sindaco, i Consigli Comunali pasteggiano con foglie di insalata. Ormai sono corpi scheletrici. Quasi invisibili, totalmente inutili.
Il Sindaco decide. E basta. Non è l’istituzione più potente nella comunità, appartiene sempre a quella componente residuale del potere degli eletti dagli elettori. Ma nel suo campo decide.
I gruppi consiliari, i partiti, le liste civiche. Dopo il voto diventano fantasmi.
Abbiamo così sindaci bulimici, Consigli anoressici. Ma la malattia è la stessa: crisi della politica e dei partiti senza i quali non c’è democrazia.
La malattia è la stessa ma i malati non se ne accorgono.
È la malattia italiana. Della democrazia italiana.
I partiti non ci sono più. Da trent’anni. I partiti personali non sono partiti. Il Pd sembra un partito ma è una confederazione di correnti personali. Nei partiti o nelle correnti personali non c’è democrazia. Noi abbiamo un Parlamento, che dovrebbe essere la casa della democrazia, composto da gruppi parlamentari, eletti, nominati, da partiti personali privi di democrazia. Con parlamentari eletti, nominati, dai capi partito che stanno al Governo.
Quindi abbiamo il potere legislativo totalmente dipendente dal potere esecutivo.
Con l’elezione diretta del Premier passerebbe direttamente alle dipendenze del Capo del Governo.
Anche qui, la malattia è sempre quella, bulimia e anoressia dei poteri.
Il percorso sarebbe quello opposto. Per guarire.
Ridare vita ai partiti, alla politica, alla democrazia nei partiti, al Parlamento, quindi alla democrazia.
Rafforzare ulteriormente il sistema maggioritario è un errore grave arrivati al punto in cui siamo.
Si dice che serve alla stabilità dei governi.
Non è vero. Il Paese in Europa più stabile è quello tedesco, dove c’è una legge elettorale proporzionale e dove ci sono ancora partiti democratici.
Ma non è vero in Italia soprattutto.
Col sistema maggioritario abbiamo avuto, in 29 anni, 18 governi in 8 legislature, 2.25 governi per legislatura, 11 presidenti del consiglio.
E spesso governi non rispondenti ai responsi elettorali. In parte o del tutto.
La cosiddetta seconda repubblica non ha avuto il limite di non potere decidere. Ha deciso male. Spesso. Ha fatto decidere ad altri, molto spesso, ai governi tecnici, ad esempio, oppure a poteri diversi da quelli eletti, poteri burocratici, poteri giudiziari, magistrature, quel sistema che Angelo Panebianco e Savino Cassese chiamano: Democratura.
È questo il nostro problema. La malattia della democrazia italiana.
Non si cura con i bomboloni e le insalate.
Sergio Pizzolante