E’ preceduto dal segno “meno” e per la prima volta, il risultato finale del bilancio di esercizio 2013 della Banca di San Marino.
La chiusura al 31 dicembre dell’anno scorso, mostra infatti una pedita, pari a 792.824 euro che è stata annunciata ieri mattina nel corso dell’Assemblea degli Azionisti.
Un risultato che è ovviamente frutto della crisi generale, hanno sostenuto i vertici dell’istituto di credito, che non ha risparmiato neppure “una azienda che pensa all’economia, al territorio, allo sviluppo sociale”.
“Prendiamo atto dell’impossibilità di un dividendo ma continueremo a sostenere la banca e a scommettere sul nostro comune radicamento – ha detto Maurizio Zanotti a Rtv e Presidente dell’Ente Cassa Faetano, fondazione che detiene oltre il 90% del capitale sociale -“.
E ovviamente, annunci di questo tipo hanno suscitato qualche malumore in un rappresentante dei piccoli azionisti (che detengono il restante 9,87% del capitale della Banca), critico sulla gestione di una parte delle risorse e pronto a chiedere una riduzione del 10% dei compensi degli organi collegiali, spesa peraltro inalterata dal 2012.
La proposta di riduzione tuttavia è stata bocciata per alzata di mano.
Tornando invece ai dati contenuti nel bilancio dell’istituto di credito, la raccolta totale risulta in aumento, seppur lieve e ammonta a 1,825 miliardi di euro, mentre arriva a 221 milioni di euro la somma dei crediti deteriorati e a 71 milioni quelli già accantonati per un totale di 150 milioni di euro il valore reale dei crediti non performi.