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  • I profughi rifiutano Alfero: convinti dai carabinieri Cinque africani non volevano scendere dal bus: «Il paese è troppo isolato»

    AlferoHanno attraversato il mare pochi giorni fa, ammassati insieme a tanti altri disperati sulle imbarcazioni clandestine che quotidianamente solcano il Mediterraneo. Erano scappati dall’Africa, dalla loro Nigeria, in cerca di una vita migliore in Europa, magari in Italia, ma di certo non tra le montagne della Valle del Savio.

    Martedì pomeriggio un gruppo di cinque profughi partiti dal centro di smistamento di Bologna è arrivato ad Alfero scortato dai carabinieri, ma quando il loro pulmino si è fermato davanti all’albergo, tra l’equipaggio si è fatto largo il malumore.

    I nuovi arrivati infatti, che parlano pochissimo l’italiano, non si aspettavano una collocazione del genere e dunque hanno provato a manifestare la loro disapprovazione per la scelta che li ha coinvolti: quella sistemazione tra i monti, in un paesaggio evidentemente agli antipodi di quello col quale erano abituati a convivere, non li ha convinti.

    Gesticolando, i cinque hanno chiesto di poter continuare il loro viaggio in vista di una nuova destinazione. L’intervento dei carabinieri è stato decisivo per convincere il gruppetto a scendere: i militari hanno infatti spiegato ai nuovi arrivati che la sistemazione ad Alfero, nelle stanze dell’hotel Appenino Nord, è solamente provvisoria, in attesa di un nuovo trasferimento.

    I profughi hanno dunque varcato la soglia della struttura ricettiva interrompendo così, almeno per ora, il loro lunghissimo viaggio, che li aveva portati a sbarcare nel territorio italiano da appena pochi giorni.