Prosegue, fino al 12 Settenbre, la mostra “La Fine dell’Avanguardia- da De Chirico a Guttuso ” allestita nella “Galleria San Marino” di Palazzo Arzilli. L’evento è patrocinato dalla Segreteria di Stato al Turismo, dalla Segreteria di Stato alla Pubblica Istruzione ed è stato promosso dall’Associazione ECSO.
La domanda più ricorrente dei numerosi visitatori è stata la seguente: “Perché la Fine dell’Avanguardia?” Il titolo della mostra è stato voluto dal curatore Vittorio Sgarbi e per rispondere a questo quesito è necessario stabilire che cosa s’intende per Avanguardia.
Innanzitutto l’Avanguaria artistica, a differenza dell’arte tradizionale, è sempre ideologica e si pone come “volontà” di creazione o trasformazione della realtà stessa; per questo l’avanguardia è sempre invisa al potere dominante ed entra inevitabilmente in conflitto con il potere, con il quale è in competizione. Un’altra caratteristica dell’avanguardia è l’aspetto “gruppale”; in Italia un esempio è rappresentato dal manifesto libertario di Marinetti al quale aderiranno Carrà, Boccioni e Balla. Marinetti ed i futuristi salutarono con gioia il nascente regime fascista per poi, in seguito, dissociarsi dalla politica di Mussolini.
Quindi, “Perchè la Fine dell’Avanguardia?”. Ad un certo punto gli artisti superano l’Avanguardia tornando ad un realismo sognato o ad una realtà ritrovata. Esempi emblematici, presenti all’interno dell’esposizione nella Galleria San Marino, sono le opere di Balla; un dipinto eseguito dal maestro nel 1925, astratto e concettuale ed uno del 1938 “Ciclamini di acqua traversa”, ove una donna viene rappresentata in un bosco con in mano un mazzo di ciclamini; una tela, questa, che sancisce il ritorno di Balla al genere figurativo.
L’esperienza di De Chirico, presente in quest’esposizione con tre opere, è completamente diversa; De Chirico, come affermato dal Professor Sgarbi “capisce l’inganno delle Avanguardie. Inventò negli anni ’10 la pittura metafisica, figure non della realtà, ma inserite in uno spazio della pittura del rinascimento. De Chirico, nella sua pittura, continua a pensare a Piero della Francesca”.
Accanto alle Avanguardie, sono sempre esistite le sperimentazioni tecniche o quella che viene chiamata “L’arte di ricerca”, un’arte che propone di mutare la superficie dell’oggetto estetico adottando tecniche e materiali diversi da quelli del passato. “Il puntinismo”, che vede la luce in Francia, non è una avanguardia ma semplicemente una tecnica pittorica volta a rappresentare l’oggetto con accostamenti di punti sulla tela. Un esempio di ricerca tecnica la si può riscontrare in Franco Gentilini, nel dipinto “La cattedrale di San Fermo”, nella quale unisce olio, colore e sabbia col fine di ottenere una superficie nuova, diversa.
Francesca Brugnettini
La mostra resterà aperta dal Martedì alla Domenica, mattino dalle ore 10,30 -13,00, nel pomeriggio dalle ore 15,30 alle 21,00. Per informazioni tel. 0549 991237 – 329 0525772