PSD: Diminuire spesa corrente è prioritario. comunicato stampa

In relazione al dibattito sul Programma Economico 2010, precedentemente presentato dal Governo, e discusso ieri nell’ambito della Commissione Consigliare Permanente Finanze e Bilancio alla presenza del Segretario competente, i  rappresentanti del PSD hanno evidenziato quanto segue:

il documento presentato appare superato rispetto ai cambiamenti e in atto e futuri nel sistema Paese e in alcune parti troppo generico in quanto individua linee economiche più adatte ad un periodo di “normalità e stabilità economica”;

risulta prioritario giungere ad una rapida diminuzione della spesa corrente e in tal senso appare fondamentale il completamento della riforma in atto della pubblica amministrazione, che dovrebbe razionalizzare costi e soprattutto limitare l’ ingresso  di nuovo personale. In questa direzione si registra la dichiarazione del Segretario alle Finanze che esclude la possibilità di nuove assunzioni all’interno del contratto privatistico a favore, invece, di figure professionali solo altamente specializzate;

se da una parte si concorda con il non aumento dell’imposizione fiscale, di maggiori strumenti di controllo, di recupero del gettito fiscale, di passaggio dal sistema monofase all’IVA (transizione da noi già proposta da tempo) non appare, invece,  per nulla chiara la reale intenzione del Governo in merito al Censimento, viste anche le recenti dichiarazioni del ministro Tremonti;

sono stati, inoltre, chiesti chiarimenti relativamente alle funzioni dell’Ufficio Centrale di Collegamento in quanto si prevede l’accorpamento delle due sezioni attualmente previste senza precisarne le motivazioni;

Alla luce, infine, degli accordi internazionali che si stanno sottoscrivendo ed al conseguente superamento dei capisaldi tipici della nostra economia, appare ancora più urgente l’individuazione di politiche di sviluppo tali da garantire un nuovo modello economico e di rilancio dell’intero sistema per nulla indicate all’interno del programma presentato. Per le stesse ragioni diventa improcrastinabile un serio ed effettivo confronto sulle modalità di integrazione con l’Unione Europea ritenendo la proposta di adesione allo Spazio Economico Europeo una soluzione parziale e quindi insufficiente.

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