Non sono bastati gli arresti domiciliari, né l’ordinanza firmata mesi fa dal giudice per le indagini preliminari. La protagonista di una lunga e accesa faida di vicinato, una 49enne di origine ucraina ma cittadina italiana, è tornata a sfidare apertamente le misure cautelari. A Ravenna, nella frazione di Porto Fuori, la donna è finita in manette per ben due volte in meno di 24 ore, dopo aver violato ripetutamente il divieto di avvicinamento imposto nei confronti della vicina che perseguita da circa un anno.
La prima irruzione si è verificata nel cuore della notte tra sabato e domenica, intorno alle 2:30. Le telecamere di videosorveglianza installate all’ingresso dell’abitazione della vittima hanno rilevato la presenza della 49enne nei pressi del cancello. La notifica, arrivata in tempo reale sul cellulare della residente, ha fatto scattare l’immediato intervento della Polizia di Stato. Gli agenti l’hanno trovata ancora nei pressi dell’abitazione e l’hanno ricondotta nel proprio appartamento, dove era sottoposta ai domiciliari.
Non era la prima volta. Appena dieci giorni prima, un’altra violazione aveva già portato la donna davanti al giudice, che aveva confermato il divieto di avvicinamento alla coppia, integrandolo con il divieto assoluto di qualsiasi forma di comunicazione. Il provvedimento era stato emesso dal gip Corrado Schiaretti già nel marzo scorso, proprio a seguito della lunga e documentata sequenza di molestie e comportamenti molesti che avevano reso la convivenza nel quartiere insostenibile.
Ma quella notte, evidentemente, la donna ha deciso di ignorare ancora una volta ogni limite imposto. E così, per due volte nel giro di una manciata di ore, le forze dell’ordine si sono trovate a intervenire per riportarla a “distanza di sicurezza”.
Ora, la posizione della 49enne si complica ulteriormente: la reiterazione delle violazioni, in così breve tempo, rischia di aprire la strada a provvedimenti restrittivi ancora più severi.