Ravenna, finto consulente finanziario smascherato: sequestrati 260mila euro

Un reticolo di contratti, parcelle e documenti fiscali appariva legittimo agli occhi dei clienti, in realtà nascondeva un’attività abusiva. È quanto hanno scoperto i militari della Guardia di Finanza di Ravenna, che hanno intercettato un falso mediatore attivo da almeno un quinquennio.

Dietro le sembianze di un professionista regolare, l’uomo si presentava con partita IVA e modulistica ordinaria, ottenendo la massima fiducia di cittadini che cercavano credito per acquistare casa o aprire finanziamenti. In particolare si rivolgeva a persone straniere, spesso con competenze linguistiche limitate e condizioni economiche non floride. Le parcelle richieste, sempre di importo consistente, non erano altro che il prezzo di un “servizio” che, in realtà, i clienti avrebbero potuto ottenere senza intermediazioni, rivolgendosi direttamente agli istituti di credito.

Le indagini hanno certificato che nel corso del periodo sotto osservazione il sedicente consulente aveva gestito pratiche e richieste di mutuo per un ammontare complessivo di circa cinque milioni di euro. Da tali operazioni era riuscito a ricavare oltre 260mila euro di guadagni illeciti. Una porzione di questi proventi è stata reinvestita nel mercato immobiliare, intestando gli acquisti al coniuge.

Ed è proprio questo dettaglio ad aggravare il quadro investigativo: anche la moglie risulta ora indagata non soltanto per riciclaggio, ma anche per aver partecipato, a titolo di concorso, all’attività abusiva di mediazione creditizia.

L’operazione condotta ieri, martedì 9 settembre, ha portato al sequestro di beni e profitti illeciti per circa 260mila euro, segnando un duro colpo a un sistema che, sotto una maschera di legalità, sfruttava l’ingenuità e le difficoltà sociali di chi cercava legittimamente credito. Oggi, mercoledì 10 settembre 2025, il fascicolo è nelle mani della magistratura, mentre domani si attende la prosecuzione delle verifiche sui flussi finanziari collegati.