Non solo la visita dei Reali d’Inghilterra: la settimana appena conclusa ha visto Ravenna protagonista anche nel panorama energetico internazionale, con lo svolgimento dell’OMC-Med Energy Conference & Exhibition, uno degli appuntamenti più rilevanti per il settore dell’energia nel bacino del Mediterraneo.
Mentre l’attenzione mediatica si è concentrata sullo splendore artistico e culturale della città, la presenza dei principali attori del comparto energetico ha riacceso il dibattito su una delle sfide più urgenti per l’Italia e per l’Europa: la transizione energetica. E Ravenna, in questo contesto, conferma il proprio ruolo strategico.
Lo ricorda Eugenio Fusignani, segretario regionale del Partito Repubblicano Italiano (PRI) in Emilia-Romagna, sottolineando come il rigassificatore installato sul territorio sia stato “un gesto di responsabilità nazionale”, in grado di rafforzare la sicurezza energetica del Paese. Ma il dirigente repubblicano va oltre: non basta rispondere all’emergenza, è il momento di guardare avanti con una strategia energetica nazionale chiara e di lungo respiro.
Al centro del ragionamento, l’esigenza di accompagnare la crescita delle fonti rinnovabili senza demonizzare il contributo ancora indispensabile del gas naturale, una fonte economica e tra le più pulite nella fase di transizione. Ravenna, osserva Fusignani, è già disponibile a riprendere anche l’attività di estrazione del gas nazionale che giace inutilizzato sotto i fondali italiani, spesso sfruttato invece dai vicini Paesi, come la Croazia.
Il futuro del settore, secondo il PRI, dovrà essere basato su un nuovo Piano Energetico nazionale che ripensi l’intero mix energetico, valorizzando le potenzialità di ogni fonte. In questa visione, trova spazio anche il nucleare di nuova generazione, una tecnologia oggi più sostenibile e sicura, che potrebbe diventare una componente strategica in una transizione energetica fondata sul realismo e sulla responsabilità.
Ravenna – città che storicamente coniuga sviluppo economico, innovazione e attenzione all’ambiente – viene quindi indicata come possibile laboratorio nazionale di un nuovo equilibrio energetico, capace di integrare sostenibilità, progresso e coesione sociale. Un modello virtuoso e replicabile, fondato su competenza, pragmatismo e visione.