Tentativi ripetuti di bloccare la vendita giudiziaria, offerte fasulle, assegni scoperti, ricorsi pilotati e, infine, un incendio doloso alla vigilia dell’asta. È lo scenario delineato dalla Procura nel procedimento sulla vendita dei locali della storica Tipografia Moderna di Ravenna, ora approdato in tribunale.
Quattro persone sono state rinviate a giudizio, tra cui spiccano nomi di rilievo nel contesto della ex Edizioni Moderna: la vicepresidente della società, il suo consulente di fiducia, un finanziatore e un avvocato di Riccione. Una quinta imputata, coinvolta a pieno titolo nell’inchiesta, ha scelto di accedere al rito abbreviato.
Il piano: tre tentativi falliti e un incendio per fermare la vendita
Le indagini hanno ricostruito un presunto disegno strategico per impedire che l’immobile finisse realmente all’asta. Secondo gli inquirenti, tre i tentativi precedenti messi in campo per rallentare o invalidare la procedura: rilanci fittizi, assegni mai onorati, e ricorsi legali considerati strumentali.
Il culmine, secondo la ricostruzione della Procura, sarebbe stato raggiunto nella notte del 17 ottobre 2023, pochi giorni prima dell’asta, quando un incendio ha colpito i locali della tipografia. Per gli inquirenti si è trattato di un atto doloso, finalizzato a impedire l’alienazione del bene.
Costituzione di parte civile e linea difensiva
Nel corso dell’ultima udienza, si sono costituite parte civile la società Full Print – potenziale acquirente – e il commissario liquidatore della Tipografia Moderna, determinati a far valere le proprie ragioni contro quelli che definiscono “comportamenti ostruzionistici intenzionali”.
Dal canto loro, gli imputati respingono le accuse e parlano di richieste legittime di rinvio, legate a “interessi reali nella tutela dell’azienda e del patrimonio”.
Prossime udienze e scenari
Il processo si apre sotto i riflettori per la natura storica della Tipografia Moderna, un tempo punto di riferimento nel settore editoriale locale, e per il potenziale valore dell’immobile in asta. L’attenzione resta alta anche sul fronte del rito abbreviato, che potrebbe già portare a un primo pronunciamento separato rispetto al giudizio ordinario.