
La Magistratura indaga sui pini condannati dalle prove di trazione non rispondenti allo stato dei luoghi, costate ben 23 mila euro e firmate da “Progetto Verde”, ma il Comune non si fa scrupolo e si prepara ad abbattere alberi sani lungo il viale principale di Lido di Savio giovedì 17 luglio, alle ore 6.00.
“Nel fare verifica, abbiamo scoperto un errore palese e decisivo da parte dell’esperto nell’ipotizzare il carico del vento sui pini, che sono fortemente protetti dagli edifici”, così scrive l’ideatore delle prove di trazione, l’ingegnere tedesco Wessolly, contestando numericamente la condanna a morte di alberi sani. Suscita sdegno il pervicace accanimento del Comune di Ravenna contro il viale alberato di Lido di Savio, e persino contro quasi 3000 cittadini che da oltre un anno stanno chiedendo, con dati scientifici, di salvarli e di non privare la località balneare del suo bene pubblico più prezioso e salutare, evidenziando dissesti marciapiedi minimali e facilmente ripristinabili, incidenti dal 2013 pari a zero secondo la Polizia Locale, nuovo tratto del Parco Marittimo già realizzato con alberi non idonei ad una località balneare e ridotto ad un forno rovente, deprezzamento degli immobili, aumento bollette, distruzione biodiversità e servizi ecosistemici forniti dall’alberata pari a 200 mila euro l’anno. Presentato da un professionista persino un progetto per ripristinare il viale rispettando quello già approvato ma conservando i pini. I cittadini non si oppongono al “Parco Marittimo”, ma solo alle distruzioni scellerate.
Abbattere pini italici sani, simbolo di Ravenna e dell’Italia intera, è esempio di violenza che semina paure, odio razzista contro i pini e contro la natura, e sfiducia nelle istituzioni. Solo il 18% ha votato a Lido di Savio nelle recenti elezioni comunali. Le perizie ora al vaglio della Magistratura hanno posto alla berlina internazionale il nostro Comune, uno dei più cementificati ed inquinati d’Italia, e si apprestano a divenire un caso di studio tanto emblematico quanto vergognoso.
I cittadini hanno depositato appello al Consiglio di Stato e il Comune si prepara ad abbattere giovedì 17 luglio, in piena stagione balneare, grazie alle prove di presunta pericolosità: alberi dichiarati in procinto crollo a cui le recenti e violente condizioni meteo non hanno provocato alcunché. La Procura sta effettuando indagini e test sugli alberi, che svaniranno nel nulla una volta abbattuti. Incredibile che tutto questo possa avvenire nella “civilissima” Emilia-Romagna e contro un patrimonio pubblico.
L’ordinanza per abbattere alberi “pericolanti”, impugnata dai cittadini, è stata sovrapposta all’esecuzione del progetto “Parco Marittimo”, che invece prevedeva di abbatterli tutti senza alcuna valutazione, direttamente in ottobre 2024 e non con 9 mesi di ritardo. Il TAR si rifugia nell’inammissibilità, di fatto non analizzando la dettagliata documentazione prodotta dai ricorrenti per dimostrare che non si trattava della mera esecuzione del progetto, e nemmeno si esprime sulle prove di trazione commissionate dal Comune che condannano ingiustamente gli alberi.
L’irrevocabilità della scelta politica di condanna pare intoccabile. Nessun magistrato o giudice coraggioso valuta a fondo le carte, e risponde a un grido disperato levato contro la furia distruttrice, mirata solo a far girar denari, che ovunque sta violentando e trasformando irreversibilmente il nostro Bel Paese?
I cittadini non si arrendono e confidano sempre nella giustizia.
Presidio giovedì dalle ore 6.00 a Lido di Savio sotto l’ombra dei pini di viale Romagna condannati a morte.