Il Ministero ha dato luce verde: a Porto Corsini, frazione costiera di Ravenna, potrà partire la realizzazione della nuova unità di vaporizzazione del gas naturale liquefatto (GNL) senza necessità di Valutazione di Impatto Ambientale. Una decisione che fa discutere, ma che di fatto accelera l’iter per l’ammodernamento del deposito costiero gestito da Depositi Italiani GNL, affacciato sul canale Candiano.
Con il nuovo impianto, parte del gas finora utilizzato principalmente per il rifornimento navale (bunkeraggio) potrà essere reimmesso direttamente nella rete nazionale, ampliando così le possibilità operative della struttura.
Il cronoprogramma prevede sei mesi di lavori, cui seguiranno altri due per l’avvio effettivo delle attività. Il processo di rigassificazione – ossia la trasformazione del GNL in metano – sarà alimentato dal calore recuperato da motori endotermici già in funzione presso l’impianto. Una scelta tecnologica precisa, pensata per contenere i consumi energetici e ridurre gli sprechi.
Non solo gas: il piano prevede anche un potenziamento dell’impianto fotovoltaico esistente, che arriverà a una potenza complessiva di circa 1 megawatt. L’energia prodotta sarà in parte utilizzata per alimentare direttamente il sito e in parte immessa nella rete, migliorando ulteriormente il bilancio ambientale dell’intera operazione.
Nessuna criticità rilevata dalla commissione tecnica. Le analisi hanno riguardato ogni possibile impatto, dalla qualità dell’aria al suolo, passando per il rischio idrogeologico e la vicinanza alle aree protette della Rete Natura 2000, come la Pialassa Baiona. La presenza di barriere naturali e artificiali ha permesso di escludere effetti negativi rilevanti. Anzi, in alcuni scenari, le emissioni attese risultano persino inferiori rispetto a quelle attuali.
Un passaggio cruciale per il futuro energetico della costa ravennate, tra sicurezza ambientale e nuove prospettive operative.