“Le nostre storie sono intrecciate“. Re Carlo III ha iniziato il suo intervento davanti alle Camere riunite a Montecitorio, ringraziando in italiano il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l’invito nel Bel Paese. Sua Maestà ha poi scherzato: “Spero di non rovinare la lingua di Dante così tanto da non essere più invitato in Italia”.
“Da Torino a Palermo, da Verona a Napoli e da Firenze a Trieste, ho imparato ogni volta qualcosa di più su questa nazione e ogni volta è cresciuta di più la mia ammirazione, come un qualsiasi vecchio amico – ha proseguito Sua Maestà – Sono stato con voi nei momenti più felici e in quelli più tristi della vostra vita nazionale: ad esempio, non dimenticherò mai la mia visita a Venezia con la Regina nel 2009, quando vedemmo il teatro lirico La Fenice splendidamente restaurato, o la visita ad Amatrice nel 2017 all’indomani del tragico terremoto”.
“I nostri Paesi sono stati al fianco dell’Ucraina nel momento del bisogno e hanno accolto migliaia di ucraini bisognosi di rifugio – ha proseguito – Le nostre forze armate sono fianco a fianco nella Nato. Siamo infinitamente grati del ruolo che l’Italia svolge ospitando basi chiave della Nato e guidando numerose operazioni all’estero”.
Il sovrano britannico ha voluto anche ricordare quanto sia “importante per me e la Regina tornare qui per la prima visita dopo l’incoronazione, in un momento ancora più speciale per entrambi perché ricorre il nostro ventesimo anniversario di matrimonio“, ha detto divenendo il terzo monarca a parlare dal podio del presidente dopo Re Juan Carlos di Spagna e Re Felipe VI di Spagna.
“L’Italia è un Paese molto caro al mio cuore e a quello della regina, come per quello di tanti britannici. Ho compiuto molte visite nel Bel Paese, è stata una delle gioie della mia vita”, ha aggiunto.
Nel suo intervento davanti alle Camere riunite a Montecitorio, Re Carlo III ha ricordato le “terribili sofferenze della popolazione civile italiana” durante la Seconda guerra mondiale, “così come l’eroismo della resistenza, nell’esempio di Paola Del Din”. La partigiana, “addestrata dallo Special Operation Executive, si lanciò con il paracadute per compiere la sua missione a sostegno degli Alleati 80 anni fa – ha ricordato – so che in questa giornata penseremo tutti a Paola, che ha 102 anni, celebrando il suo coraggio”.
AdnKronos