Renzi e Calenda sperano nel flop dei giallorossi

Matteo Renzi e Carlo Calenda sognano il flop dell’asse Conte-Letta. Obiettivo dichiarato dei due leader è il naufragio alle comunali della coalizione Pd-Cinque stelle. Calenda ci prova a Roma: il capo di Azione con la sua corsa solitaria tenterà di insidiare Roberto Gualtieri che spera di arrivare al ballottaggio contro Enrico Michetti per riportare al tavolo Virginia Raggi. Una partita di scacchi che si gioca all’interno dello stesso fronte di centro-sinistra. Renzi parte con l’handicap: il suo partito, Italia Viva, si presenta con il simbolo in poche città. A Napoli i renziani scendono in campo sotto la bandiera dei fuoriusciti da Fi. Calenda e Renzi sperano in un pareggio tra centrodestra e centrosinistra. In modo da ritagliarsi il ruolo di ago della bilancia negli equilibri politici. La partita di Renzi e Calenda si gioca però sul piano nazionale: proporzionale e coalizione Draghi.

I due leader centristi proveranno a portare al tavolo anche Mara Carfagna e Giovanni Toti. L’obiettivo è la nascita di forte polo centrista che spinga il governo Draghi per altri 5 anni. Ma c’è un ostacolo da superare: la legge elettorale. Senza il ritorno al proporzionale puro l’operazione di Renzi e Calenda non ha chance. Ecco dunque che l’ex presidente e l’ex ministro dello Sviluppo economico tifano per pareggio. In alternativa c’è l’ipotesi che siano i ballottaggi a decidere le sorti nelle città di Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli. Spazzare con il voto di oggi e domani il patto Meloni-Letta per il ritorno al bipolarismo. Una buona affermazione di Calenda a Roma accelererebbe i progetti centristi. Dimostrerebbe, in fondo, la richiesta da parte degli elettori di una casa per i moderati. Che poi aprirebbe la strada per il ritorno al proporzionale. Hanno una sola strada per vincere la loro partita: sabotare l’alleanza Letta-Conte e Meloni-Salvini. Dovranno neutralizzare la spinta verso il voto utile che spazzerebbe via i sogni della coppia Calenda-Renzi.


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