Resta in carcere il ruspista che travolse una turista in spiaggia a Pinarella di Cervia. Confermato il rischio reiterazione e inquinamento di prove

Non tornerà in libertà Lerry Gnoli, il 54enne di Montaletto di Cervia arrestato per la tragica morte di Elisa Spadavecchia, la turista vicentina di 66 anni investita e uccisa lo scorso 24 maggio lungo la spiaggia di Pinarella. A stabilirlo è stato ieri – mercoledì 9 luglio – il giudice per le indagini preliminari Janos Barlotti, che ha confermato la misura cautelare in carcere già disposta a fine giugno.

La decisione del gip arriva dopo un’attenta valutazione degli atti depositati dalla Procura. Secondo il giudice, sussistono ancora sia il rischio di reiterazione del reato sia il pericolo di inquinamento delle prove. Da qui la scelta di non alleggerire la misura, mantenendo il 54enne dietro le sbarre.

Gnoli si trova in cella dal 28 giugno, dopo che il pubblico ministero Lucrezia Ciriello aveva chiesto l’arresto alla luce delle prime risultanze investigative. Assistito dal suo legale, l’avvocato Vittorio Manes, l’indagato ha scelto di non rispondere alle domande nell’interrogatorio di garanzia, richiamandosi a quanto già dichiarato nei giorni immediatamente successivi alla tragedia.

La posizione dell’uomo si è aggravata progressivamente con l’avanzare delle indagini. L’accusa a suo carico è di omicidio colposo, con ulteriori violazioni legate alla sicurezza sul lavoro. Il giorno dell’incidente, infatti, Gnoli stava manovrando una ruspa in retromarcia, a velocità sostenuta e in prossimità dei bagnanti. Proprio in quelle circostanze Elisa Spadavecchia, in piedi vicino alla battigia, è stata travolta e uccisa sul colpo.

A complicare ulteriormente il quadro ci sono i risultati degli esami tossicologici, che hanno rilevato la presenza di cocaina nel sangue dell’indagato. A ciò si aggiungono le carenze tecniche del mezzo cingolato utilizzato: privo di segnalatori luminosi e sonori, elementi che, secondo gli inquirenti, avrebbero potuto evitare il drammatico esito.

Il procedimento penale prosegue ora con il mantenimento della custodia cautelare, mentre restano aperte le domande su una tragedia che, forse, si sarebbe potuta evitare.